Negli ultimi anni la nostra comunità ha purtroppo vissuto le festività natalizie con il cuore appesantito da eventi drammatici: dall'esondazione del fiume Magra nel 2010, all'alluvione del 2011, al recente rapimento di Andrea Calevo. Di fronte a tali grandi inquietudini si è riscoperto un senso profondo e nuovo di solidarietà che i tempi frenetici della contemporaneità rischiano talvolta di sopire. Alla risposta solidale della comunità che ha saputo farsi carico della disperazione della famiglia Calevo, deve necessariamente seguire una presa di coscienza collettiva rispetto alla necessità di un nuovo modello di sviluppo della società e a quanto è cambiata la sicurezza sul territorio. Già da tempo infatti è maturata la consapevolezza che neppure la nostra provincia è immune da gravi fenomeni di infiltrazioni malavitose, rese ancor più agevoli dalla crisi economica che attanaglia il tessuto imprenditoriale e sociale del Paese. Le Istituzioni hanno il dovere di mettere a fuoco e fare luce su tale fenomeno, da un lato agevolando la diffusione capillare della cultura della legalità e dall'altro facendo scudo in maniera decisa di fronte al rischio di infiltrazioni criminose. L'auspicio è che questo anno che si apre con la bellissima notizia della liberazione di Andrea Calevo sia contrassegnato non solo da una ripresa economica che dia respiro al territorio, ma anche dalla volontà comune di affrontare il tema della sicurezza partendo da quello della legalità e dell'etica. A questo proposito rivolgo un appello all'Associazione Libera, che dal 2008 collabora con noi per la diffusione di progetti formativi nelle scuole, affinché istituisca con la Provincia un tavolo permanente sulla legalità che veda protagoniste Associazioni e Istituzioni delle territorio. Al grido che la comunità ha levato per "Calevo libero" deve sostituirsi ora quello "territorio libero dalla criminalità." E' questa una battaglia che possiamo vincere solo se siamo tutti uniti."
Marino Fiasella, Commissario straordinario della Provincia della Spezia