Comiti continua: "Un atto che creerà, di fatto, un precedente. In nome della concorrenza altri punti vendita si adegueranno o allungheranno ancora l'orario. Operazioni che ricadono sulle spalle dei lavoratori, prevalentemente donne e con figli a carico, e delle famiglie; ed i cui benefici economici per gli stessi punti vendita sono tutti da dimostare. Nella grande distribuzione assistiamo, infatti, ad uno strano fenomeno: si allunga il nastro orario, aumentano le giornate di apertura, ma tutti i grandi gruppi paventano risultati negativi in termini di fatturato e presenze".
Conclude segretario generale della Filcams CGIL: "E' un problema culturale, oltre che socio economico: mentre i centri commerciali sono sempre aperti, la vita normale scorre come sempre, con i giorni di festa come le domeniche. Non si capisce il motivo di forzare così i tempi di lavoro e di vita da parte dei gruppi della grande distribuzione, dato che non c'è neanche un ritormo economico reale. Come sindacato ribadiamo la nostra contrarietà e ci impegneremo sempre di più nella tutela dei diritti dei lavoratori e nel controllo della corretta applicazione delle normative".