Dopo l'ingresso solenne alla Spezia, nella cattedrale di Cristo Re, il vescovo si è recato nella altre due città vescovili di Sarzana e di Brugnato, celebrando la Messa pontificale nelle chiese concattedrali. Con queste celebrazioni, monsignor Palletti, oltre ad «abbracciare» idealmente la totalità della diocesi, nelle sue diverse vallate, ha in qualche modo ripercorso le tappe di una storia antica, quella di una diocesi che affonda le sue radici da un lato nella tradizione di Luni, città romana che ricevette la fede cristiana in tempi remotissimi, forse apostolici, dall'altro in quella brugnatese dei monaci di san Colombano, che nel medioevo animarono i territori della Val di Vara e della riviera spezzina sia sotto l'aspetto religioso sia sotto quello civile ed economico. Queste radici sono state richiamate negli indirizzi di saluto dei sindaci delle due città ed in quelli dei due capitoli concattedrali, formulati questi ultimi dai rispettivi presidenti: monsignor Piero Barbieri a Sarzana e don Mario Perinetti a Brugnato. A Sarzana, dove la celebrazione è avvenuta la sera del giorno 8 dicembre, solennità dell'Immacolata Concezione di Maria, il vescovo, nell'omelia, ha collegato il significato della «missione» di Maria all'insieme delle bellezze artistiche e storiche che sono conservate nella basilica sarzanese, erede diretta di Luni. Palletti ha infatti definito la Vergine Maria «l'opera d'arte per eccellenza» realizzata dal Creatore, come dono prezioso per l'umanità destinata ad essere redenta da Gesù. A Brugnato il vescovo è stato accolto all'ingresso del paese dalle autorità e dai fedeli e poi accompagnato nella chiesa concattedrale (già abbazia dei monaci) sotto il baldacchino donato da Pio VII al tempo del suo esilio verso la Francia alla vicina parrocchia di Borghetto Vara. In chiesa il vescovo ha sottolineato l'importanza delle tradizioni e della storia della Chiesa locale nell'ambito del cammino iniziato con l'«Anno della fede», che proprio in simili contesti ritrova le sue radici più antiche.