Ciò allo scopo di rivendicare il rinnovo del contratto nazionale, scaduto il 31 dicembre 2013. Da circa due anni e mezzo, oltre 100 mila addetti del settore (divisi quasi equamente tra pubblici e privati) sono in attesa di un rinnovo che possa assicurare le giuste tutele e garanzie. Per tali ragioni, le lavoratrici e i lavoratori del settore sciopereranno lunedì e scenderanno in piazza con presidi e manifestazioni in tutte le regioni.
Le trattative con le controparti, ovvero per il versante pubblico Utilitalia e per quello privato Fise-Assoambiente, sono in una fase di stallo. Le parti datoriali non stanno dando margini per far avanzare il confronto, mantenendo un atteggiamento di estrema chiusura, a partire dalle richieste di aumento salariale passando per un abbassamento delle tutele, fino ad arrivare a contestare il diritto di sciopero e quello di assemblea.
Inevitabile quindi lo sbocco nello sciopero di lunedì.
Tra le richieste dei Sindacati, il rafforzamento della clausola sociale.
Le sigle, infatti, spingono per inserire nel contratto nazionale tutele e garanzie nei passaggi di gestione. In un settore soggetto a continui cambi d'appalto come l'igiene ambientale, per tutelare i lavoratori è necessario implementare la clausola sociale al fine di mantenere i diritti acquisiti in anni di lavoro, oltre che il posto di lavoro stesso. Di pari importanza la richiesta, come pregiudiziale, di 'sterilizzare' il Jobs act in tema di 'licenziamenti facili', per assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali.
Quanto al fronte salariale, oltre alla richiesta di aumento, dopo la pre-intesa, siglata a maggio dello scorso anno, Fp Cgil, Fit Cisl e UilTrasporti sostengono il bisogno di un adeguamento economico al passo coi tempi, l'obbligo di iscrizione di tutti i lavoratori alla previdenza complementare e l'istituzione di un fondo di solidarietà per i lavoratori divenuti inidonei, non più cioé in grado di svolgere un lavoro così usurante.
Il tutto, insieme a regole più chiare in caso di esternalizzazione dei servizi, ad una nuova e adeguata classificazione del personale e ad un nuovo sistema d'orario.
La preparazione dello sciopero é avvenuta attraverso un fitto calendario di assemblee, da cui emerge con forza la voglia di continuare la mobilitazione. L'agitazione di lunedì rischia di essere un punto d'inizio di una mobilitazione che, senza concreti passi in avanti, registrerà ulteriori giornate di protesta sino allo sblocco della trattativa.
Nel nostro territorio i lavoratori coinvolti saranno quelli di Acam Ambiente, Deiva Sviluppo ed Ecolandia, per un numero superiore a 350 unità.
A causa dello sciopero saranno possibili disagi per i cittadini, ai quali le Organizzazioni Sindacali chiedono pazienza e solidarietà, al fine di comprendere e condividere le ragioni di uno sciopero che é volto a migliorare la qualità dei servizi erogati.