La nuova società non ha ancora definito cosa intende fare di quella che era una delle aziende migliori del gruppo Finmeccanica, non a caso sempre definita come "gioiello".
Le nostre preoccupazioni si articolano su diversi punti.
Piano Industriale.
A oltre due mesi dalla creazione della One Company di Moretti non si sa quali siano le prospettive, gli investimenti, i nuovi mercati della Divisione Sistemi di Difesa, nata dall'unione di Oto Melara e Wass di Livorno.
La divisione Sistemi di Difesa rappresenta circa il 4% del fatturato del gruppo e per aver ritorni maggiori richiede tempo ed investimenti. La preoccupazione della Uilm di La Spezia è quella che il management Finmeccanica, avendo unicamente come obiettivo il risanamento finanziario dell'azienda ma non il rilancio industriale, si dimentichi di queste realtà per focalizzarsi su linee di prodotto più importanti e remunerative, quali gli elicotteri, l'aereonautica o lo spazio.
La forza di Oto Melara è sempre stata quella di essere un'azienda che produceva utile, grazie anche all'autonomia di gestione focalizzata sul proprio business; la forte centralizzazione di tutti i poteri decisionali, commerciali ed economici rischia di stritolare questo settore a favore di altri più importanti all'interno di Finmeccanica. La conseguenza sarebbe una progressiva perdita di redditività di questo settore classificando in breve la divisione Sistemi di Difesa tra i "rami secchi" di Finmeccanica, aprendo scenari poco piacevoli.
Carichi di lavoro
Altro elemento di preoccupazione è rappresentato dai carichi di lavoro di Oto Melara, che non coprono l'organico per l'anno in corso. Negli ultimi tre anni le acquisizioni di ordini sono state decisamente sotto gli obiettivi di budget, e l'anno appena concluso si è caratterizzato principalmente dall'acquisizione della commessa legata alla Legge Navale, che, seppur consistente, è spalmata su dieci anni.
L'acquisizione dei blindati Freccia per le Forze Armate Italiane continua a slittare e non si hanno certezze sulla effettiva data di emissione dell'ordine.
Indotto
Oltre un anno e mezzo fa la Uilm sollevò la preoccupazione per l'indotto locale, nell'ottica dell'accentramento degli acquisti a livello di Finmeccanica. Allora fummo inascoltati, e, purtroppo, oggi siamo ad assistere ai primi effetti della politica degli appalti della One Company.
Le commesse di fornitura vengono assegnate esclusivamente in base al minor prezzo, cominciando a penalizzare e sgretolare la rete delle ditte di indotto locale createsi negli anni intorno a Oto Melara.
Una rete di fornitori composta da piccole e medie imprese capaci di esprimere professionalità specifiche e aderenti a quanto richiesto da Oto Melara in questi anni, rendendo l'indotto uno dei punti di forza della capacità produttiva di Oto Melara. Non è una difesa di campanile, ma è la difesa di un sistema di indotto che ha fornito professionalità e creato competitività a Oto Melara.
La Uilm di La Spezia intende sensibilizzare i lavoratori, il Territorio, le Istituzioni sul possibile scenario che si prospetta nel prossimo futuro, come fa da metà del 2014, quando, a seguito del cambio ai vertici di Finmeccanica, fu prospettato un piano finanziario fatto esclusivamente di tagli e
cessioni.