Le riprese sono state fatte da un lavoratore nel turno notturno: l'abbiamo contattato per farci circostanziare l'accaduto e ci siamo quindi recati sul posto, a Fossamastra, dove abbiamo potuto constatare la presenza di un velo di polvere nera depositato ovunque, ben visibile sulle auto parcheggiate, sugli edifici e sulle barche, come risulta chiaro dal video da noi realizzato e montato (lo potete vedere in fondo a questo comunicato).
Abbiamo prelevato dei campioni della polvere e abbiamo fatto alcune interviste a persone che lavorano e vivono nella zona. Il materiale è a disposizione.
I precedenti
Il problema della dispersione della polvere di carbone durante lo scarico delle navi al pontile è stato segnalato già in passato a tutti i soggetti istituzionali e alla Procura della Repubblica all'inizio del 2012 con esposto che ha dato luogo all'apertura del Procedimento Penale 739/12/44 contro ignoti per getto di cose pericolose (art 674 PP).
Nel frattempo sono stati riconosciuti da Enel i problemi alle benne e gli incidenti di volta in volta imputati al comportamento del personale e alla opportunità di sostituire il sistema di chiusura delle medesime.
Infine, come richiesto dall'Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata il 26 settembre 2013, Enel si impegnava a presentare entro un anno dal rilascio dell'AIA un piano degli interventi - dalla stessa proposto e ora accettato dal Ministero dell'ambiente – volto a ridurre le emissioni di polvere durante lo scarico e lo stoccaggio del carbone.
Come si evince dalla lettura della trasmissione del Parere Istruttorio conclusivo – DVA-00_2015-0028416 inviato lo scorso mese di novembre dal Ministero dell'Ambiente – tali interventi dovranno essere conclusi entro il 26 settembre 2016, ovvero entro lo scadere del terzo anno dal rilascio dell'AIA.
Conclusione
Pare evidente che la dispersione di polveri di carbone durante la movimentazione e lo scarico dalle navi persiste, a dispetto dell'implementazione delle pretese innovazioni tecnologiche di volta in volta invocate da Enel.
La testimonianza video e la polvere di carbone su auto, barche e edifici stanno a dimostrare che la dispersione del carbone c'è ed è reale. Come sono reali i quaranta bambini che frequentano la scuola dell'infanzia situata proprio di fronte al pontile di scarico; come sono reali i cittadini che risiedono o che frequentano l'area per lavoro (darsena Pagliari, rimessaggi, Tarros, esercizi commerciali); come è reale la polvere che viene scaricata in mare; come è reale l'aria malsana che respirano le persone.
Peraltro proprio nel giardino della scuola materna è collocata una centralina fissa di rilevamento di Arpal: considerata la quantità di polvere presente sulle auto e sulle barche, pare davvero strano che quella centralina non rilevi picchi in concomitanza con lo scarico del carbone dalle navi. Nel caso, suggeriamo di modificare il sistema di rilevamento, evidentemente inadeguato.
Non possiamo nascondere oltre la nostra amarezza per la scarsa considerazione che è stata riservata alle nostre numerose segnalazioni. Ma la Procura della Repubblica non ha mai archiviato il fascicolo.