"Secondo i dati dell'Inail – commenta il responsabile sindacale di Confartigianato Trasporti, Nicola Carozza - il comparto dei trasporti e dello stoccaggio impiega in Italia un milione e centomila persone, la metà delle quali opera nel trasporto ferroviario e stradale, poco meno di un terzo nei magazzini, il dieci percento nelle spedizioni, il tre percento nel trasporto marittimo e il due percento in quello aereo. Alla Spezia nel settore dell'autotrasporto contiamo circa 300 piccole imprese iscritte all'albo degli autotrasportatori, in questi ultimi anni a causa della sempre più stringente normativa europea sono diminuite le ditte che lavorano nel porto container e sono lievemente aumentati le ditte individuali nel settore delle spedizioni".
L'INAIL rileva anche una diminuzione complessiva della forza lavoro tra il 2007 e il 2015 del 4,4%, con una riduzione delle ore lavorate del 7,3%.
La maggior parte degli occupati è nella fascia d'età tra 50 e 65 anni ed è proprio quella che registra la quota maggiore di denunce per infortuni sul lavoro (33%), contro il 27% di quella rilevata nell'intera industria. In concreto, i lavoratori più anziati del trasporto rischiano più dei loro coetanei che lavorano in altri settori. Il 93% degli infortuni nel trasporto e magazzinaggio interessa i maschi, ma questo non sorprende perché questo resta un settore a forte predominanza maschile, mentre il 14% riguarda lavoratori stranieri.
I dati dell'Inail mostrano che la maggior parte degli infortuni (55%) si registra al Nord, contro il 22% del Centro e altrettanto del Sud. L'89% degli episodi denunciati nel 2014 si è verificato in occasione di lavoro (il 16% con l'utilizzo del mezzo di trasporto) e il restante 11% in itinere (il 24% con mezzo di trasporto).
"Secondo l'Inail, le cause principali degli infortuni sul lavoro nella logistica – prosegue Carozza - che concorrono a determinare pericoli e rischi in questo settore sono molteplici e comprendono la movimentazione manuale con ripetitività e monotonia, le condizioni climatiche, l'esposizione a rumori e vibrazioni, gli orari di lavoro lunghi e irregolari, con conseguente manifestazione di stanchezza, come nel caso degli autotrasportatori".
Questi ultimi sono colpiti anche dallo stress causato dalla guida su lunghi e quella notturna, che amplificano lo stress lavoro-correlato e possono avere delle ricadute negative sull'apparato osteoarticolare.
Ma i rischi per i camionisti riguardano anche le fasi di carico/scarico merci, aggancio/sgancio di semirimorchi o rimorchi e la manutenzione degli automezzi, come spesso denunciato anche alla Spezia da Confartigianato Trasporti nei tavoli sul settore.
Nell'autotrasporto, l'Inail consiglia di considerare nella valutazione dei rischi diversi fattori legati alla modalità del lavoro, al tipo di veicolo e alle attrezzature usate. Non solo gli incidenti stradali, ma anche la perdita del carico, l'esplosione, l'incendio e l'intossicazione causati dalle merci trasportate. C'è poi il capitolo delle malattie professionali, causate dalla postura, dalla vibrazione e dalla movimentazione delle merci.
Infine, L'Inail sottolinea la prevenzione per gli effetti dell'uso di alcol o di sostanze psicotrope.
Confartigianato Trasporti ricorda che l'Istituto prevede (attraverso il modello OT24) riduzioni dei premi in caso che l'azienda attui interventi mirati alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, come per esempio l'installazione di scatole nere che registrano gli eventi a bordo o cronotachigrafi digitali al posto di quelli analogici, ma anche programmi di formazione, come quelli organizzati dalla Confartigianato che consentono di usufruire di agevolazioni e sconti sui premi che le imprse pagano all'Istituto.