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Dal 1 gennaio Oto Melara incorporata in Finmeccanica, UILM: "Siamo preoccupati per la gestione dell'azienda, le commesse e l'indotto" In evidenza

Il 2016 parte con preoccupazione per Oto Melara, che dal 1° gennaio è stata incorporata in Finmeccanica, perdendo il suo nome storico.


La Uilm esprime preoccupazione per una serie di motivi:
- le commesse ed i carichi di lavoro: il Governo non ha sbloccato i fondi per la produzione degli ultimi 24 blindati Freccia (già ridotti dagli iniziali 34) e quindi la linea di produzione terrestre si trova con un pesante scarico di lavoro per quest'anno; non si vede nell'immediato nemmeno il nuovo ordine per la fornitura di VBM per la II Brigata. Sulle linee navali non sono stati acquisiti ordini sufficienti a garantire la saturazione dell'organico per tutto il 2016; la nostra preoccupazione, già espressa diversi mesi fa, è un concreto rischio di ricorso ad ammortizzatori sociali;


- Finmeccanica One Company: la One Company è attiva dal 1° gennaio, ma ad oggi, a 10 giorni dalla partenza, non sono ancora state ufficializzate le strutture e gli organigrammi; questo comporta aziende paralizzate, in quanto nessuno è autorizzato a fare nulla, finché non vengono definite responsabilità e deleghe. Della One Company non si conoscono il piano industriale, le prospettive, le strategie, gli investimenti che il management intende mettere in atto e su quali linee di business intende puntare. Questo clima di incertezza è dannoso per le aziende, che si devono confrontare quotidianamente con il mercato; Finmeccanica non opera in un ambiente protetto e monopolistico come le Ferrovie (da dove proviene l'attuale management), ed ogni giorno perso si traduce in una perdita economica. Purtroppo gli annunci, da soli, non bastano.


- Indotto: come denunciammo oltre un anno e mezzo fa la centralizzazione a livello di Finmeccanica di tutti gli appalti e l'obbligo di gara su qualunque tipo di fornitura penalizzerà inevitabilmente l'indotto locale, che per Oto Melara rappresenta un serbatoio di competenze e professionalità altamente specializzate e difficilmente reperibili altrove. Il prezzo più basso come unico requisito, oltre a portare un decadimento della qualità del prodotto finito, favorisce quelle aziende di prestazione d'opera a basso costo e rischia di escludere chi negli anni ha investito in qualità, professionalità, impianti.

 

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