La vena imprenditoriale delle artigiane liguri si fa più forte soprattutto nel comparto dei servizi alle persone, dove sono oltre 3.200 le donne titolari di imprese individuali. Seguono il manifatturiero (oltre mille), i servizi alle imprese (920) e le costruzioni (284 titolari, in crescita di quasi il 20% rispetto al 2011).
Osservando la distribuzione sul territorio, a Genova si registra il maggior numero di donne che ricoprono diversi ruoli all'interno delle realtà artigiane (più di 5.800), ma è alla Spezia che troviamo una delle più alte incidenze di cariche ricoperte da donne rispetto al totale: sono il 22,7%, percentuale che colloca la provincia spezzina, insieme a Teramo, al settimo posto in Italia dopo Prato, Fermo, Chieti, Terni, Pescara e Benevento. Le savonesi e le imperiesi socie o che rivestono altri ruoli sono rispettivamente 2.462 e 1.778. Ma sono le genovesi che spiccano per la loro capacità imprenditoriale: la provincia del capoluogo ligure si colloca ai primi posti in Italia per il maggior numero di artigiane titolari d'impresa, ben 2.610, valore che la posiziona 16esima. Seguono le province di Savona (1.154), Imperia (910) e La Spezia (832).
I settori in cui, nell'ultimo anno, le donne hanno trovato il terreno più fertile per la propria vena imprenditoriale sono le costruzioni e i servizi alle imprese: nel primo caso la crescita regionale va dal massimo di Imperia (+29,6%) al minimo di Savona (+5,6%), mentre nel secondo caso la situazione si ribalta: la crescita maggiore è stata a Savona (+9,9%) e quella minore a Imperia (+0,7%). «Le donne si mettono sempre di più in proprio puntando su settori spesso tradizionalmente maschili – spiega Raffaella Rognoni, presidente donne impresa di Confartigianato Liguria – sfatando così uno stereotipo ormai superato. Inoltre, in un momento di crisi come quello attuale, le donne sembrano reagire meglio degli uomini anche per ciò che riguarda la dinamica dell'occupazione: contro un andamento negativo nazionale dell'occupazione maschile negli ultimi anni, pari al 4,8%, si rileva una crescita dell'1,6% dell'occupazione femminile artigiana tra 2008 e 2012, proprio in piena congiuntura economica».
Se l'andamento dell'occupazione femminile in Italia è risultato in controtendenza rispetto a quello maschile, non si può dire lo stesso per la Liguria: tra 2008 e 2012 nella nostra regione si è registrato un calo del 3,4% delle occupate (e del 5,5% degli occupati). Il tasso di inattività femminile colloca la nostra regione al 14esimo posto in classifica, con il 40,4% di "inattive" tra i 15 e i 64 anni, che si concentrano soprattutto alla Spezia (45,4%), mentre le genovesi risultano le più attive della regione (38,5%).