Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa in Camera del Lavoro, Luca Comiti, FILCAMS CGIL, Mirko Talamone, FISASCAT CISL e Marco Calegari, UILTUCS Uil hanno spiegato le motivazioni della mobilitazione: "E' uno sciopero nazionale e del territorio- hanno detto i sindacalisti- ad eccezione delle imprese raggruppate da Confcommercio, che hanno firmato un accordo che concede 85 euro mensili di aumento e salvaguarda i diritti dei lavoratori, Federdistribuzione e la Distribuzione Cooperativa hanno disdettato il contratto nazionale e pongono proposte normative e salariali che penalizzano i lavoratori."
"I sindacati sono stati con i piedi per terra e responsabili durante il periodo di crisi; oggi, che si cominciano a intravedere segnali di ripresa, non siamo disponibili ad accettare queste condizioni peggiorative- hanno ribadito Comiti, Talamone e Calegari- diciamo NO al pensiero unico che impone lo stop alla contrattazione e ai contratti nazionali e pretende che sia il governo a decidere i minimi retributivi con legge; contrattare è il sale della democrazia, lottiamo per mantenimento del contratto collettivo nazionale e vogliamo riportare al tavolo di trattava le associazioni datoriali."
Sabato, dalle 9 alle 13, di fronte alle Terrazze i sindacati terranno un presidio a cui sono chiamati a partecipare tutti i lavoratori che scenderanno in sciopero. La piattaforma dello sciopero ha l'obiettivo di recuperare gli scatti di anzianità, i permessi retribuiti e la riduzione del TFR, i punti proposti da Federdistribuzione; mentre per i lavoratori del mondo cooperativo la mobilitazione è contro la volontà di Coop di ridurre il costo del lavoro tagliando conquiste dei lavoratori come la maggiorazione prevista per il lavoro domenicale e festivo, ridurre il trattamento previsto in caso di malattia e tagliare altre norme contrattuali che anch'esse vanno a incidere sul salario. Per tutti i lavoratori viene richiesta come base di partenza l'accordo firmato con Confcommercio.