Nel sottosuolo c'è acqua. La pioggia non c'entra. C'è una falda. Senza le palancole non sarebbe possibile mantenere il fronte di scavo: il terreno franerebbe. Una volta sistemate le palancole sarà necessario pompare acqua proveniente da sotto. Ma cosa può succedere drenando la falda pesantemente? Si potrebbe produrre un abbassamento dei terreni circostanti con interessamento delle fondazioni dei fabbricati esistenti?
Sono domande che attirano altri quesiti. Primo: come è stata eseguita la perizia geologica allegata allo screening di VIA? Vi ricordate la polemica del geologo (firmatario della perizia) Massimo Morachioli contro il Comitato Sarzana, che botta! che aveva denunciato le colonne d'acqua viste dai residenti? "Tutto inventato, non c'è falda in pressione", tuonò su La Nazione Morachioli. Che poi precisò con una lettera al nostro sito (qui).
Oggi pare che le cooperative debbano rinunciare a un piano di parcheggi interrati per la presenza costante di acqua (falda). C'è da sperare che le valutazioni per la sicurezza sismica siano più accurate.
Il Comune dov'è? Mentre gli abitanti di via VIII Marzo erano terremotati dalle ruspe, il Comune dov'era? Il Sindaco è responsabile della salute pubblica. Non ha nulla da dire ad abitanti che non hanno potuto attendere alle normali occupazioni come leggere, studiare, ascoltare musica, vedere la televisione, riposarsi, terrorizzati fino al mal di testa da pavimenti che tremavano sotto i piedi e quadri alle pareti che si muovevano? Perché la Polizia municipale non è intervenuta? Perché non è stato chiesto l'intervento dell'Arpal per misurare il livello dei rumori? Quali disposizioni sono state emanate dall'ufficio tecnico per la gestione del cantiere in termini di sicurezza e vivibilità degli abitanti della zona?
Quanto si è verificato mostra un assoluto disprezzo per i diritti dei cittadini alla salute e alla vivibilità in nome del profitto e degli interessi di colossi dell'economia quali sono ormai le cooperative di costruzione.