"Caro Vittorio, sono davvero molto amareggiato – scrive Federici - per i fatti che colpiscono la tua persona. Desidero esprimerti la più totale e completa solidarietà. Conosco te e il tuo lavoro. L'impegno straordinario che stai profondendo nel tuo ruolo di Presidente del Parco delle Cinque Terre. Un ruolo che sei stato chiamato a ricoprire da pochissimo tempo e in una fase delicatissima. Come sei abituato a fare, ci stai mettendo tutto te stesso. Il tuo impegno, il tuo rigore, il tuo amore per questa terra. Questo territorio ha bisogno di te. Della tua intelligenza, della tua dedizione, della tua serietà. Per questo ti chiedo di non demordere, di non farti scoraggiare da una vicenda che so ferirti profondamente per tante ragioni che hanno a che fare con il tuo percorso personale, umano e professionale. Di solito si usa dire che la giustizia deve fare il suo corso astenendosi da ogni commento. In questo caso – conclude il sindaco - sento invece il dovere di non attenermi a questo copione e di farlo proprio in nome di un'idea alta di giustizia che mi appartiene e in cui credo. L'idea che, prima che questione tecnica, la giustizia è questione di etica e quindi di esercizio alto di un'altissima responsabilità. Se diventa gesto burocratico si allontana da se stessa e dalla sua imprescindibile funzione. Un caro saluto. A presto "