Nella sala polifunzionale intitolata a "Rino Capellazzi", tocca infine aNenad Bjelica fare il punto sulla stagione appena conclusa, dagli inizi nel ritiro di Moena allo sfortunato esito di martedì scorso, il tutto condito da un vortice di emozioni incredibile, come mai prima il tecnico di Osijek aveva provato in carriera:
"Rispetto alla partita con l'Avellino io posso essere arrabbiato soltanto per il risultato, non per altro, perchè la squadra è stata tutto l'anno all'altezza della situazione, ha dimostrato di potersela giocare contro chiunque ed anche contro l'Avellino è stato così, ma non sempre nel calcio vince chi merita e la nostra stagione si è conclusa in anticipo. Sono molto soddisfatto di tutto quello che ho trovato qui alla Spezia, abbiamo avuto tantissimi problemi nel corso della stagione, ma dopo un anno molto impegnativo posso tranquillamente dire che tutto ha funzionato per il meglio e che è abbiamo fatto davvero un grande lavoro, lo dimostra anche la risposta dei nostri tifosi, tornati a riempire il "Picco" ogni sabato e che anche in questi giorni amari non ha fatto mancare il proprio calore ed il proprio affetto. Noi non siamo una squadra che sa aspettare, contro l'Avellino abbiamo impostato la partita come al solito e dopo aver pareggiato, ho deciso di non apportare modifiche perchè la partita era in controllo e solo una nostra disattenzione ha fatto si che loro trovassero la rete della vittoria; vero che siamo stati anche sfortunati, abbiamo perso due uomini di esperienza come Nenè e Piccolo, senza contare le numerose occasioni non capitalizzate, ma dobbiamo guardare avanti, fare i complimenti all'Avellino ed ai nostri ragazzi che ci hanno provato fino alla fine. Il futuro? Ho un contratto fino all'estate 2016, voglio rimanere qui, dalla mia parte c'è un 100%, ma è ovvio che non decido soltanto io ed ovviamente spetta alla Società l'ultima parola, se pensa diversamente, di sicuro me lo farà sapere; io sono venuto qui chiamato da Damir Miskovic, vedremo cosa succederà. All'inizio della stagione io non conoscevo il DS e lui non conosceva me, non siamo della stessa generazione, ma con il tempo abbiamo imparato a conoscerci, abbiamo lavorato insieme, non abbiamo mai avuto nessun problema ed abbiamo sempre pensato solamente al bene della squadra, a dimostrarlo ci sono i risultati.
Generalmente ho sempre avuto pochissimi infortuni muscolari, con la mia metodologia i muscoli vengono stressati di meno, inoltre con lo staff medico c'è sempre stato un rapporto aperto, abbiamo sempre evitato di rischiare chi non era al 100%, la comunicazione tra le parti è sempre stata ottima e tutto questo ha consentito di presentarci ai playoff con un solo indisponibile; anche la condizione psicologica è stata importante, un giocatore frustrato si fa male molto più facilmente rispetto ad un giocatore felice e quest'anno si è creato un gruppo eccezionale, un ambiente unico. Il mercato? C'è sempre il discorso relativo alla lista A ed alla lista B, di certo serviranno 2-3 giovani e 4-5 giocatori titolari, cioè con esperienza e che possano aiutarci a fare il salto di qualità, di certo però, come abbiamo fatto quest'anno, la componente caratteriale è alla base del mercato, non bastano i nomi, servono ragazzi dediti al lavoro, che sappiano fare gruppo e che non creino inutili polemiche, questa è la nostra idea e vogliamo continuare a lavorare così".