«Negli ultimi anni – spiega Grasso – abbiamo assistito a una forte liceizzazione dell'istruzione superiore a scapito degli istituti tecnici e degli istituti professionali con il risultato che, secondo i dati Istat, nel 2010 in Liguria le iscrizioni agli Itis si erano praticamente dimezzati nell'arco di meno di dieci anni. Il picco nelle iscrizioni ai licei ha contribuito, negli ultimi anni, a creare un elevato mismatch, cioè il mancato incontro tra domanda e offerta di lavoro. Su queste basi, secondo l'indagine Excelsior 2012 di Unioncamere, si verificano i paradossi nel mercato del lavoro in Italia, dove da un lato 44.700 laureati sono ancora in cerca di impiego a quattro anni dalla laurea e dall'altro un'assunzione su quattro è di difficile reperimento nell'artigianato». Secondo una recente indagine dell'Ufficio studi di Confartigianato, prendendo in considerazione le professioni maggiormente richieste dall'artigianato ed esaminando la difficoltà di reperimento, si osserva che in Italia la professione a vocazione artigianale che registra la più elevata difficoltà di reperimento è quella dei pavimentatori e posatori di rivestimenti, seguita da quella dei montatori di carpenteria metallica.
Per abbattere il divario tra formazione scolastica e richiesta di competenze pratiche a seconda delle professioni, un valido strumento è rappresentato dall'apprendistato. «La Regione Liguria – dice Grasso – ha da poco varato il nuovo Piano giovani che, con una dotazione di 20 milioni di euro del Fondo sociale europeo, è finalizzato al reinserimento dei giovani in percorsi formativi o occupazionali potenziando le loro competenze e favorendo quindi la loro occupabilità».