Un collegio professionale purtroppo non può assumere nessuno (abbiamo molti neolaureati iscritti,e colleghi in trasferta da anni, che verrebbero subito in ASL 5!!) ma può e deve, con forza, ricordare che il cittadino ha diritto a livelli di cura decenti e dignitosi: e questo è nelle direttive della Legge che istituisce i Collegi Infermieri IPASVI nel lontano 1954.
Nel 2007 gli Infermieri in servizio in ASL 5 erano circa un centinaio in più di oggi; ma c'è chi afferma che, poiché si sono ridotti i posti letto, il calo degli Infermieri è fisiologico e giustificato. Diciamo subito con forza che il taglio dei posti letto ha provocato quanto accaduto domenica 11 gennaio scorso.
Ci riferiamo all'apertura di una stanza di degenza, concessa da una struttura privata convenzionata, il don Gnocchi sarzanese, per esaurimento della 'ricettività'' dei presidi ospedalieri.
In questa stanza ''extra'' esercitano l'assistenza i dipendenti ASL a degenti ''in trasferta'', con tutte le inevitabili ambiguità e difficoltà del caso, per i malati e per il personale coinvolto.
E a quanto pare, la cosa è destinata a durare a lungo, proprio perché - con i pronto soccorsi intasati- non si sa dove ''ospitare'' i malati!
Aggiungiamo che, a fronte del taglio dei posti letto, sono aumentate altre attività che di posti letto ne hanno ZERO, e che comunque chiedono risorse umane,e parecchie: il riferimento è alle attività dell'assistenza domiciliare; alla emodinamica, alla shock room del S.Andrea, alle sedute operatorie ogni giorno della settimana, nel tentativo di ridurre le corpose liste di attesa.
Rispetto ai dati ASL 5 del 2007 c'è un piccolo aumento di personale medico ed amministrativo: che è cosa positiva; perché allora NON assumere anche
gli Infermieri, invece oggi ''merce rara'', come dimostra la delibera che introduce le prestazioni aggiuntive nel tentativo di coprire i turni di servizio nella stanza ''concessa'' dal don Gnocchi, e negli intasati pronto soccorsi spezzino e sarzanese?
Nel febbraio 2014 The Lancet, prestigiosa rivista medica internazionale (quindi non la rivista, ovviamente di parte, del Collegio IPASVI) ha pubblicato i dati di una ricerca universitaria svolta in 9 Paesi della vecchia Europa,ricerca che conferma ciò che è sotto gli occhi di tutti: più rischi, anche di vita, per i pazienti ricoverati se gli Infermieri sono pochi e lavorano troppo.
Assolutamente va capito che la spending review nella Sanità è deleteria, assurda, pericolosa, e controproducente perché i malati che sviluppano severe complicanze durante la degenza costano, alla fine, assai di più a quello stesso sistema sanitario che tenta risparmi sulla pelle dei suoi assistiti.
Non entriamo poi nel campo del danno 'morale', perché semplicemente non è valutabile!
La Regione Liguria DEVE concedere le deroghe alle nostre aziende sanitarie: abbiamo scritto una lettera ai vari protagonisti dell'attuale contesa politica e siamo curiosi di vedere, visto che qualcuno di questi siede a tutt'oggi in quella stessa giunta regionale che ha prodotto la delibera 1720/2014 , di conoscere le risposte: che per ora non sono arrivate.
Speriamo che su questo piano ci seguano anche le organizzazioni sindacali e gli altri portatori di interesse, come l'Ordine dei Medici e le varie associazioni di tutela dei cittadini e dei malati.
Non serve appellarsi agli Infermieri in servizio che, ci pare, stanno già facendo tantissimo: ci sono, fra loro, sessantenni che svolgono turni notturni, bloccati dalla Legge Fornero ai quali diventa sinceramente difficile chiedere di fare anche qualche turno in più...
Noi ci rivolgiamo pertanto a quella componente lucida e seria della politica, che certamente esiste, e che può- vorremmo dire DEVE- occuparsi di sanità per offrire ai cittadini cure e assistenza di qualità.
Per il Direttivo IPASVI la Spezia: Francesco Falli, Presidente provinciale e segretario regionale Collegi Infermieri