«Mi risulta che sull'affidamento da parte della Asl 5 spezzina al CRESS-Coopselios dell'affidamento delle attività riabilitative per disabili nelle strutture ex Villa Carani ed ex scuola Pagani incombano due ricorsi: uno al Tar e uno al Consiglio di Stato. Sarebbe quindi opportuno, da parte della giunta Burlando, fare chiarezza e nel massimo della trasparenza rendere noto se sia a conoscenza delle procedute adottate in merito. Penso che per sgomberare il campo su eventuali irregolarità e tranquillizzare le famiglie dei disabili che, a nostro avviso, dovrebbero essere considerati più come persone che come merce da mettere all'asta, si dovrebbe fare al più presto chiarezza.
Purtroppo sappiamo che in certi sistemi spesso si verificano operazioni a dir poco dubbie e purtroppo sappiamo anche che si verificano drammatiche situazioni che vedono calpestati i diritti anche più elementari dei pazienti.
Il ricordo delle barbarie di Vada Sabatia è ancora vivo e dovrebbe servire da lezione per agire con la massima trasparenza e sensibilità». Così dichiara Edoardo Rixi, consigliere regionale della Lega Nord in Liguria, che ha presentato un'interrogazione urgente per "conoscere se la Giunta regionale sia a conoscenza dell'operato dell'Asl 5 e se condivida la gestione del bando della Asl 5 - Affidamento attività riabilitative a favore dei disabili presso strutture ex Villa Carani ed ex Scuola Pagani".
«Nel luglio 2013 – spiega Rixi - l'Asl 5 spezzina ha indetto un bando di gara per aggiudicare con il criterio dell'offerta economica più vantaggiosa l' affidamento delle attività riabilitative a favore dei disabili presso le strutture ex Villa Carani ed ex Scuola Pagani per la durata di 5 anni e per un importo annuale a base di gara di euro 2,2 milioni + Iva.
Alla gara ha partecipato anche il presidio di riabilitazione socio sanitaria Santi La Spezia onlus, che era in possesso di tutti i requisiti richiesti nel bando.
A sorpresa, però, il Santi è stato escluso dalla procedura di assegnazione: la Asl ha addotto in seguito come motivazione presunte difformità al progetto che in seguito il Santi ha impugnato come illegittime.
Inoltre, sulla vincitrice dell'affidamento, la ditta Cress, incomberebbero sentenze di turbativa per altri appalti, pubblicate dai giornali a fine maggio 2014 ma evidentemente non conosciute dalla PA e non formalmente comunate da parte del Cress, situazioni analoghe alle indagini in corso sull'appalto per il reparto di ortopedia di Albenga (Cress e Segesta insieme) e indagini omologhe discendenti dagli incresciosi fatti di Vada-Sabatia.
Il Cress non potrebbe quindi essere aggiudicatario dell'affido del bando, a ben vedere con un minimo di documentazione peraltro pubblica. Risulta inoltre che la Commissione esaminatrice di quel bando forse non conosce appieno la normativa poiché vi sono motivi tecnici ineludibili di esclusione del CRESS dalla gara oltre a quelli di natura penale, ma rimaniamo in attesa delle valutazione dei confronti legali in atto. Su questi punti riteniamo urgente un chiarimento da parte di Burlando-Montaldo e forse anche della Paita, vista la pertinenza del territorio spezzino: non vorremmo che un domani, se fossero riscontrate irregolarità da parte degli organi competenti, ci riproponessero la scenetta delle tre scimmiette, che non hanno visto, sentito e parlato».