Una domanda posta nei giorni scorsi durante una riunione appositamente convocata dal Presidente del Consorzio D'Irrigazione Bonifica del Canale Lunense, Massimo Morachioli, alla quale hanno cercato di dare una convinta risposta tutti gli enti, le associazioni di categoria, i produttori vinicoli e tutti coloro che nel mondo dell'agricoltura ci lavorano
"Abbiamo bisogno di dare risposte innovative proprio alla luce di quanto sta accadendo – ha affermato il Presidente Morachioli -, dove da un lato è evidente la grave situazione della difesa del suolo e dall'altro la necessità che la nostra agricoltura esca da una fase ormai quasi esclusivamente hobbistica, ad esclusione della viticoltura e della produzione del basilico, per tornare ad avere un ruolo importante. E ciò anche in conseguenza del valore che hanno oggi la qualità e la tipicità dei prodotti. L'agricoltura in Liguria è uno dei settori economici meno sofferenti. Occorre però che ognuno faccia la sua parte. Inoltre, alcuni dei problemi legati alla difesa del suolo potrebbero trovare una soluzione con il ritorno alla terra, con la presenza dell'uomo che lavora e mantiene pulito e attivo il terreno".
Da parte di tutti i presenti un plauso all'iniziativa che ha saputo mettere insieme enti locali, Regione, Provincia, associazioni di categoria, viticoltori, produttori, responsabili del Mercato Ortofrutticolo e dell'Azienda Agricola Dimostrativa di Pallodola. Gli interventi hanno sottolineato il rinnovato valore dell'agricoltura sia per la difesa del territorio sia sotto l'aspetto economico con l'interesse sempre più manifesto verso i prodotti locali, a km zero. E anche per il vasto consenso, cioè le aumentate iscrizioni, verso gli istituti scolastici ad indirizzo agrario.
Ma per far si che i propositi si tramutino in fatti concreti occorre da un lato capire se esistono opportunità di finanziamento e dall'altro se è possibile canalizzare questa energia in un'unica direzione.
"Il Canale Lunense – ha chiuso il Presidente - può favorire questo lavoro di coordinamento. Dapprima sarà opportuno capire quanti terreni incolti esistono, poi se ci sono strumenti certi per rimettere in moto un' agricoltura moderna".
Tra qualche settimana ci sarà una seconda riunione ancora più operativa.