Le proiezioni sull'andamento dell'incidenza che già da 15 anni indicavano che il picco si sarebbe verificato intorno al 2010-2020, con una successiva inversione e scomparsa del fenomeno nel giro di 1-2 decenni, sembrano confermate dai dati attuali.
Il tumore del polmone è invece molto frequente, specie tra i fumatori, anche nei soggetti non esposti ad amianto, ma amianto e fumo di sigaretta agiscono sinergicamente per cui gli esposti ad amianto che fumano hanno un rischio particolarmente elevato di questa neoplasia. "In Liguria siamo di fronte ad una doppia emergenza – ha detto l'assessore alla salute, Claudio Montaldo – per la salute e per i diritti, perché lavoratori a cui Enti preposti avevano riconosciuto un diritto di legge sono stati successivamente privati di tale diritto, trasformando la questione del riconoscimento dei benefici derivanti dall'esposizione al rischio amianto, in un grande problema sociale con il blocco delle pensioni e di qualsiasi forma di retribuzione". "Ci auguriamo – ha concluso l'assessore - che anche a seguito dell'incontro di ieri al Ministero qualcosa si muova, anche sul piano legislativo".
Nonostante per i prossimi anni si preveda una diminuzione dei casi secondo l'epidemiologo Paolo Bruzzi "non bisogna abbassare la guardia per il rischio che vecchie e nuove sacche di esposizione non ancora riconosciute possano mostrare i loro effetti nel tempo, per cui il ruolo della prevenzione primaria è sempre più importante". "Da un lato – ha concluso Bruzzi – serve la massima attenzione nella scoperta e messa in sicurezza dei materiali contenenti amianto, con una particolare attenzione alla protezione degli addetti; dall'altro, una continua vigilanza epidemiologica. In quest'ottica il Registro mesoteliomi, integrato nel sistema di registrazione sanitaria multifunzione della Regione Liguria, svolge un ruolo fondamentale".