Don Giovanni Tassano, sacerdote diocesano ordinato nel 1963, era parroco nella lontana parrocchia di Tavarone, in alta Val di Vara, quando nel 1968 partì per il Burundi, in Africa, primo missionario diocesano cosiddetto "Fidei donum" ("Dono della fede").
Quella scelta, che prese di sorpresa molti, era frutto del Concilio: non solo del clima di apertura e di dialogo missionario rilanciato dai testi del Vaticano II, ma anche di un episodio particolare, il fatto che l'allora vescovo diocesano Giuseppe Stella, nell'aula conciliare, avesse tra i vicini "di banco" il vescovo africano di Ngozi, André Makarakiza, per cui fu proprio quell'amicizia a porre le basi di una lunga e fruttuosa collaborazione. Don Tassano, diventato parroco a Buhoro, venne poi raggiunto tre anni dopo da un altro confratello, don Bruno Vincenzi, il quale, tornato in diocesi nel 1981 dopo dieci di missione, lo avrebbe poi preceduto nell'incarico di direttore del centro missionario. Con don Tassano operarono per vario tempo a Buhoro la sorella Giovanna e una volontaria di Sarzana, Ludovica Scacchetti. Ma, a ben vedere, la ricchissima storia dei missionari di origine spezzina, e che annovera anche persone laiche, uomini e donne, non nasce con l'esperienza "Fidei donum". Senza contare la vicenda del sarzanese Niccolò Mascardi, gesuita, che nel Seicento evangelizzò gli indios delle Ande, al confine tra Cile ed Argentina, e quella del sacerdote lericino Francesco Bibolini, apostolo dei "pamperos" argentini dell'Ottocento, nel secolo scorso don Ferdinando Maberini, ortonovese, canonico di Sarzana e illustre compositore, visse infatti per diversi anni nella lontana Cina, insegnando nel seminario di Macao: ancora oggi, a Sarzana, si trovano oggetti d'arte e reperti culturali cinesi da lui portati in Italia al suo ritorno e poi donati al seminario vescovile. Una storia retrospettiva dell'impegno a tutto campo dei missionari spezzini è stata ora allestita alla Spezia, nell'ambito del "mese missionario" in corso, al museo diocesano di via del Prione 156. La mostra, assai ricca di documenti, è stata inaugurata il 3 ottobre e resterà aperta sino a metà novembre. Proprio oggi (19 OTTOBRE), in occasione della Giornata missionaria mondiale, presso la sede del museo è previsto alle 17 un incontro anche di carattere musicale, al quale tutti sono invitati. Saranno suonate musiche composte dal maestro Ferdinando Maberini, antesignano dei missionari del secolo scorso. Saranno eseguiti anche brani di padre Antonio da Monterosso, e verrà quindi presentato, a cura del direttore del museo don Cesare Giani, un fascicolo relativo proprio a questa straordinaria e feconda storia dei missionari spezzini che hanno operato nella varie parti del mondo.