Sicuramente quanto accaduto il 10 ottobre ha avuto proporzioni catastrofiche anche per l'intensità delle precipitazioni, ma ho sempre ritenuto e a maggior ragione ritengo ora che per ridurre gli impatti che tali eventi ormai frequenti e costanti hanno sulle persone e sui territori, non si possa prescindere da una costante manutenzione dei corsi d'acqua, principali e minori. Ovvio che saranno necessari anche interventi strutturali importanti, ma anche quelli, una volta terminati, per essere efficienti nel tempo, avranno bisogno di una costante manutenzione: trovare risorse per importanti opere strutturali talvolta, dopo eventi come quelli degli ultimi anni, può anche essere semplice, di sicuro non è semplice poi trovare le risorse per la successiva fase di costante manutenzione.
Il Consorzio di Bonifica ed Irrigazione del Canale Lunense svolge il compito della manutenzione ordinaria (che spesso, durante le emergenze, diventa anche straordinaria) da più di 80 anni in Val di Magra, con risultati che sono, nonostante le difficoltà finanziarie dell'ente, da ritenere soddisfacenti per tutta la comunità: basti pensare agli innumerevoli stati di allerta dello scorso autunno-inverno che sono stati superati più che bene e senza danni, anche se spesso al limite, proprio grazie alla nostra, troppo spesso non riconosciuta, attività puntuale sulla pulizia dei fossi.
Scrivo questa lettera anche per fare un appello a tutti voi che avete un ruolo importante nell'amministrazione della regione e della città metropolitana di Genova, per ricordarvi che La Regione Liguria lo scorso Maggio, dopo due passaggi in giunta, ha finalmente approvato l'argomento "legge di riordino dei consorzi di bonifica e irrigazione"'. Tale legge riprende un percorso iniziato da molte regioni del centro e del nord d'Italia, ultima la Toscana che ha approvato la legge di riordino alla fine del 2012, legge che è stata presa come base, proprio perché recente ed evoluta (prevede fra le altre cose che nella governance dei consorzi entrino finalmente a pieno titolo i sindaci), per la redazione della nostra legge. La Legge presentata in Giunta lo scorso Maggio dietro proposta dell'ex assessore Renata Briano, prevede l'istituzione di 4 comprensori di bonifica che andrebbero a coprire l'intero territorio regionale (due periferici, comprensori est ed ovest, e due comprensori del genovesato, centro-est e centro-ovest) governati da altrettanti consorzi di bonifica.
I punti di forza della legge, che porterebbe finalmente, come in Toscana ed Emilia-Romagna, l'intero territorio ligure ad essere sottoposto a bonifica integrale, sono almeno due:
1) la ridefinizione delle competenze sulla manutenzione dei corsi d'acqua, sia ordinaria che straordinaria (!!!) per interi bacini idrografici, superando l'attuale frammentazione amministrativa: la bonifica integrale, termine forse desueto e da ridefinire difesa idrogeologica, deve operare su interi bacini idrografici, superando i limiti amministrativi sia provinciali che comunali e in alcuni casi anche regionali, che spesso portano a interventi che favoriscono una porzione di territorio danneggiandone altre.
2) i cittadini, diventando consorziati, in qualità di proprietari di beni immobili (terreni e abitazioni), oltre che a governare direttamente con rappresentanti da loro eletti, contribuiranno direttamente alla manutenzione del territorio a fronte di un diretto e certificato beneficio ricevuto dall'opera di bonifica. Contributo determinato sulla base di piani di classifica e piani di riparto delle spese che, sulla base dei valori catastali in gioco, andranno a determinare il tributo che dovranno pagare. Vi sarà un legame stretto fra la tassa pagata e il beneficio ricevuto, oltre che il controllo diretto che i lavori vengano regolarmente eseguiti. A titolo d'esempio, con i valori catastali in gioco in Val di Magra, mediamente un appartamento di 100 mq paga per la bonifica circa 30 euro annui, cifra modesta e sostenibile e vi assicuro che il controllo che i consorziati fanno sul mio consorzio, richiedendo interventi, come del resto spesso fanno i sindaci del comprensorio, è molto più assiduo di quanto succeda nelle normali opere pubbliche.
Chiedo quindi con fermezza al presidente della regione e all'assessore alla difesa del suolo di riprendere la legge e di approvarla in Consiglio Regionale con urgenza, a prescindere dalle imminenti elezioni regionali, che non devono in alcun modo costituire una scusa (già sentita) per inutili e dannosi rinvii. Se al contrario, decideste che non è la strada dei consorzi che porta al santo, cambiatela (!!!), ma una risposta occorre darla, ed occorre anche trovare le risorse economiche per supportarla: il sistema consorzi consente anche questo, reperire costantemente le risorse per questi costanti interventi di manutenzione altrimenti da ricercare nella fiscalità generale, con i tragici risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Ovviamente la mia proposta è che a fronte di un ulteriore sacrificio richiesto ai cittadini ed alle imprese occorra anche prevedere degli ammortizzatori, abbassando altre tasse che, nonostante costi ben maggiori nelle tasche dei cittadini, tuttavia non sono servite (purtroppo) a ridurre gli impatti dei ripetuti eventi eccezionali.
Chiedo al Presidente della Città Metropolitana di Genova nonché Sindaco di una delle città più colpite del nostro paese, di stimolare la Regione Liguria in questo percorso per dare delle risposte concrete anche ai territori da lui amministrati e duramente colpiti, di aiutarci nel migliorare la legge, aggiustandola e adattandola meglio alle esigenze ed alle caratteristiche del nostro fragile territorio regionale. La Liguria ha bisogno di risposte, adesso!"