«Esaminando le giornate di presenza annua di turisti rapportate al numero degli abitanti – spiega Giancarlo Grasso, presidente di Confartigianato Liguria – risulta che la provincia di Savona ha una media di 20,3 giornate annue per abitante, classificandosi dopo località come Bolzano (65,4), Rimini (51,6), Venezia (28,9), Trento (28,9), Grosseto (25,5), Valle d'Aosta (25,1), Livorno (22,9) e Belluno (22,2). Una buona media vista la rosa di località che precedono la provincia savonese, ma soprattutto dato il calo drammatico nella domanda turistica, effetto diretto della diminuzione dei consumi da parte delle famiglie italiane».
Nel 2012 i consumi pro capite delle famiglie, in valore reale, sono inferiori ai livelli del 1999 con una spesa per consumi privati, in termini reali, in calo del 2,3%. In questo contesto recessivo, negli ultimi dieci anni, andare in vacanza costa in media il 33,3% in più e su 20 giorni di ferie gli italiani perdono potere di acquisto per 2,3 giorni. «La conseguenza – commenta Grasso – è che nei primi quattro mesi del 2012 le presenze turistiche italiane sono calate del 9,9%, il record negativo degli ultimi dieci anni. Quest'anno un italiano su due non andrà in vacanza e per circa il 50% di chi rinuncia a un viaggio la motivazione è di tipo economico vista la crescita dell'inflazione che riguarda soprattutto le spese per il carburante, cresciute del 12,7% su base annua. Un dato per tutti: fare un pieno per partire per le vacanze, questa estate costa in media 11 euro in più rispetto alla scorsa».
La Liguria sembra reggere il duro colpo assestato da crisi e recessione sulle valige degli italiani. Infatti, oltre a Savona, Imperia con 14,9 giornate annue per abitante si piazza al 13esimo posto per attrazione dei consumi turistici e, sempre tra le prime 40 province italiane, c'è anche La Spezia (al 27esimo posto con 7,4 giornate annue per abitante). Non pervenuto il piazzamento di Genova, oltre le prime quaranta province.
Buona, invece, la media degli investimenti della Regione sul turismo: 3,93 euro per turista che ha scelto la Liguria come meta delle proprie vacanze per un totale di 14 milioni di euro. Cifre record di investimenti pubblici in Molise con quasi 64 euro per turista "attratto", in Valle d'Aosta con circa 60 e in Basilicata con 48. Tali cifre piazzano la Regione Liguria al 18esimo posto in Italia per impegno di risorse pubbliche nel 2010, insieme alle regioni leader nella ricettività turistica come Veneto e Lombardia. «È evidente – spiega Grasso – che la nostra regione beneficia di bellezze naturalistiche e culturali, ma in via generale la spesa pubblica è maggiore dove più deboli sono gli investimenti privati. In Liguria, quindi, emerge un tessuto imprenditoriale molto vivace che ha ancora voglia di impegnare risorse proprie, supportato anche da un notevole contesto storico e paesaggistico». Se da una parte la Liguria regge nel turismo in coming, barcolla su quello out coming: il 53,8% dei liguri (862.000 persone), infatti, nel 2011 non è andato in vacanza, di cui 353mila per motivi economici. La percentuale colloca la nostra regione subito dopo le regioni del Centro Sud, dove risulta molto elevata la quota di abitanti che d'estate non possono permettersi di fare le valige.