E' un mister Mangia a due volti quello del post-gara contro il Padova: il dispiacere per non aver saputo incidere nella prima frazione di gioco, contrapposto al carattere volitivo visto nella ripresa che, se non fosse stato per un Mazzoni in versione spiderman, avrebbe poteto regalare emozioni diverse all'ambiente bianco:
"Il problema principale è quello che ci complichiamo enormemente la vita, dato che oggi alla prima occasione loro hanno trovato il vantaggio ed alla seconda il raddoppio, pertanto siamo qui ad analizzare quelli che non potrei che chiamare errori di gioventù. La prima palla gol è stata nostra, con il tiro a lato di Giannetti, ma loro hanno trovato il vantaggio su una palla abbastanza innocua e la partita è cambiata; purtroppo il calcio non è gioco solo di strategia, ma anche di testa e dopo il loro vantaggio abbiamo perso l'equilibrio ed anche il loro secondo gol, a dir poco particolare, è frutto della situazione mentale che si era andata a creare. Nella ripresa abbiamo fatto tutto il possibile, siamo riusciti prima ad accorciare e poi a pareggiare, avendo anche la palla per vincere, ma non ci siamo riusciti. Oggi abbiamo provato a disporci in maniera differente per provare a liberare un giocatore tra le linee, a volte ci è riuscito, a volte no, e in alcune occasioni ci siamo schiacciati eccessivamente contro i loro difensori, ma con l'ingresso di Orsic siamo riusciti a distenderci in maniera differente, riuscendo a recuperare fino al pareggio, ma non è bastato per portare a casa i tre punti. Con l'utilizzo di una disposizione tattica differente volevamo mettere in difficoltà gli avversari; abbiamo sicuramente fatto degli errori che non dobbiamo fare, in particolare in questa categoria; non attaccherò mai i miei giocatori, sappiamo che dobbiamo crescere come squadra. Il mercato di gennaio? Non mi piace guardare indietro, non penso a quello che si sarebbe potuto o meno fare, perchè sono fattori su cui non si può intervenire. L'atteggiamento della squadra? Credo di essere una delle componenti che devono migliorare per aiutare la squadra a rendere di più tra le mura amiche, dobbiamo essere tutti a lavorare sulla stessa lunghezza d'onda. Oggi andavamo a schiacciarci con tantissimi giocatori sulla loro linea difensiva, non siamo stati bravi ad allungarci come volevamo per innescare l'uomo fra le linee, mentre nella ripresa, complice anche il loro arretramento, siamo riusciti ad attaccare molto meglio, portando pericoli alla porta di Mazzoni e trovando due reti che hanno ristabilito la parità. La pressione? Se un allenatore vuole fare questo mestiere deve essere capace anche di affrontare le critiche e non solo di prendersi le lodi".