Analizzando solo l'età dei lavoratori e sulla base degli accordi di cui la Regione Liguria è a conoscenza di mobilità e di cassa integrazione in deroga dal 2009, risulterebbero 2838 i lavoratori dai 55 ai 64 anni che hanno usufruito di tali accordi e che potrebbero dunque rientrare nel novero degli esodati. Anche se al momento non si sa ancora quanti di questi sono stati reimpiegati. A questo dato si devono poi aggiungere i 2000 esodati a cui l'INPS territoriale sta iniziando ad inviare le lettere di presentazione perché rientrano nel novero dei 65.000 già individuati dal Governo e i circa 1600, calcolati sui 55.000 lavoratori nazionali individuasti successivamente dal Governo . Per un totale dunque di circa 6.000 liguri. "Sicuramente è molto complicato recuperare i dati degli esodati – spiega l'assessore Vesco – non c'è riuscito il Governo che ha tutte le sue emanazioni territoriali e proprio per questo ha chiesto aiuto alle regioni perché sostengano l'opera di ricognizione dei lavoratori che potrebbero andare in pensione. Serve un'analisi più attenta per capire quanti dei 2.838 lavoratori hanno una copertura previdenziale e i necessari contributi e quanti di questi hanno trovato un'altra occupazione".
Obiettivo della Regione è quello di assicurare al numero più ampio possibile di lavoratori il diritto di accesso alla pensione, secondo quanto previsto dagli accordi originariamente sottoscritti. "Per questo – ha continuato l'assessore Vesco – partirà anche una ricognizione non solo sugli accordi territoriali, ma anche sugli accordi aziendali e di singoli lavoratori che sfuggono ad ogni censimento". Secondo l'assessore regionale al lavoro l'opera di censimento si dovrebbe concludere a settembre e successivamente partirà il confronto con il Governo per respingere qualsiasi ipotesi di coinvolgimento della Regione dal punto di vista finanziario. "Sicuramente – ha concluso Vesco - la richiesta del Ministro Fornero se è dettata dalla volontà di garantire i lavoratori è giusta e opportuna, ma non puo' ricadere sul bilancio regionale, ormai esangue per i continui tagli".