E una sanatoria, di cui potrebbero approfittare migliaia di lavoratori "invisibili", quella prevista dalla "disposizione transitoria" del decreto legislativo che, in attuazione della direttiva europea 52 del 2009, introduce "norme relative a sanzioni e provvedimenti nei confronti di datori di lavoro che impiegano cittadini di Paesi terzi il cui soggiorno è irregolare".
"Sono centinaia, nella nostra provincia, i lavoratori extracomunitari che si trovano in questa situazione – dichiara Maurizio Viaggi, responsabile di Cna World – in particolare nelle famiglie come badanti. Con questa norma si fa emergere chi da anni vive e lavora in Italia, senza delinquere, evitand il consolidare negli anni forme di irregolarità e di sfruttamento che non fanno parte della cultura del lavoro e dell'impresa. Certo, in futuro non si potrà proseguire con il meccanismo dei flussi, ma si dovrà in primo luogo assorbire nel mercato del lavoro gli attuali disoccupati o in mobilità, creando nuove opportunità di lavoro e di crescita"
Il rapporto di lavoro – si legge nel decreto pubblicato in gazzetta ufficiale – deve essere a tempo pieno, tranne che nel caso dei lavoratori domestici e di sostegno al bisogno familiare, per i quali e' ammesso un part-time. Ma per maturare il "titolo" al permesso di soggiorno i lavoratori interessati dovranno attestare, attraverso "documentazione proveniente da organismi pubblici", di essere in Italia almeno dal 31 dicembre 2011. Una norma pensata per evitare che qualche "nuovo" clandestino possa approfittarne in extremis.
Non potranno beneficiare della regolarizzazione i datori di lavoro "condannati negli ultimi cinque anni, anche con sentenza non definitiva", per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, per reclutamento o sfruttamento di prostituzione e minori, per "caporalato" ma anche chi in passato non ha completato l'iter di regolarizzazione del dipendente avviato in coincidenza, ad esempio, di un decreto flussi. Non hanno diritto anche gli immigrati a cui carico sia stato emesso un provvedimento di espulsione, quelli "segnalati ai fini della non ammissione nel territorio dello Stato", i condannati, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati previsti dall'articolo 380 del codice di procedura penale e quelli che "comunque siano considerati una minaccia per l'ordine pubblico o la sicurezza dello Stato" o di altri paesi dell'area Schengen. In attesa che si concluda la procedura di emersione, lo straniero non può essere espulso. Cna World, l'associazione delle imprese straniere che operano alla Spezia, aderente a Cna, è a disposizione di tutte le imprese e delle famiglie interessate a questo provvedimento.
Per informazioni: Cna World, Via P. Giuliani n. 6 - Responsabile Maurizio Viaggi tel. 0187 598080 – 0187 598074