Ma non è così, e chi ha potuto conoscere don Nicola Ricciardi, il parroco di Nostra Signora del Carmine a Sarzana, del quale ieri sono stati celebrati i funerali dopo che il riacutizzarsi di un male lo ha portato via nel giro di poche settimane, bene lo può testimoniare. Schivo di carattere, ma generoso come pochi, specie nei confronti delle persone più bisognose sia sotto il profilo della salute fisica sia sotto il profilo sociale, don Nicola, nei suoi cinquantasette anni di sacerdozio ha dato sempre tutto se stesso alle comunità a lui affidate, ottenendo non pochi risultati. Forse lo aiutava l'estro artistico che, nel tempo libero, lo portava a dipingere con bravura. Nella popolosa parrocchia sarzanese che per oltre trent'anni era stata guidata dal fratello don Carlo (da ultimo tornato a vivere ed a collaborare con lui), ha potuto completare un sogno antico, la canonica e le opere parrocchiali. Nato a Bolano nel 1932, era stato ordinato sacerdote a Sarzana il 29 giugno 1957, due anni dopo il fratello don Carlo e otto anni dopo il cugino don Franco. Dopo alcuni anni al santuario di Reggio di Vernazza, fu parroco per un trentennio a Polverara, località collinare alle spalle di Spezia, poi per otto anni a Pitelli ed infine, dal 2001, al Carmine. E' stato cappellano all'ospedale civile, responsabile della pastorale sanitaria e dal 2000 seguiva la Coldiretti. Da alcuni anni, insieme al fratello Carlo, era canonico del capitolo concattedrale di Sarzana: da secoli non accadeva che due sacerdoti fratelli ne facessero parte insieme. A fine 2012 aveva avuto il privilegio di essere il primo parroco ad accogliere il vescovo Luigi Ernesto Palletti: la sera prima del suo ingresso in diocesi c'era al Carmine un incontro dei giovani, e il nuovo vescovo volle esserci. Ieri Palletti è tornato al Carmine per celebrare, insieme all'emerito Bassano Staffieri e a tanti sacerdoti, i funerali del parroco. Alla sorella Mariolina, ai fratelli Giovanni, Mario e don Carlo, a don Franco e ai familiari le nostre condoglianze.