Si riporta una sintesi dell'orazione ufficiale tenuta dal sindaco della Spezia Massimo Federici in occasione della fiaccolata a Migliarina per la celebrazione della Festa della Liberazione.
"Care concittadine , cari concittadini,
la fiaccolata di Migliarina è sempre stata la manifestazione più intensa, la più popolare. Quella nella quale i sentimenti civili di un'intera comunità cittadina si riconoscono più immediatamente e spontaneamente.
Possiamo dire, parafrasando Calamandrei , che la Costituzione è stata scritta anche qui, in queste vie e in queste piazze che questa sera abbiamo attraversato . E' stata scritta dalla gente di Migliarina e Canaletto, con il loro sacrificio, con le loro storie di vita. Da tutte e da tutti coloro che hanno incontrato la tragedia della deportazione e l'orrore del lager.
Migliarina e Canaletto, quartieri popolari, prevalentemente operai, hanno subito due rastrellamenti. Uno nel settembre 44 e l'altro, più feroce, il 21 novembre del 1944.
E poi non si può non parlare del contributo dato, anche qui, dalle donne...
Allora, dico grazie a tutte le donne che hanno difeso e costruito la memoria, che hanno combattuto per la democrazia, che ci hanno illuminato la strada con la loro intelligenza e il loro sguardo pieno sulle cose del mondo.
Come tollerare ancora i tentativi di ritorno di quella sottocultura volgare, che ha ferito e offeso la dignità delle donne per troppi anni e che ora si permette di parlare ancora e insultare figure straordinarie e grandi come quella di Nilde Iotti? E come privarci ancora di quello sguardo e di quel talento nel governo, nella classe dirigente , nel mondo del lavoro di questo Paese?
E' il momento delle donne. In Italia e anche nella nostra città. Non è un richiamo retorico, ma un'affermazione che nasce dalla consapevolezza che le donne sono indispensabili per costruire un tempo nuovo.
Care concittadine e cari concittadini,
Il momento che viviamo è un momento difficile. Di crisi. Quella grande esperienza fondativa che è stata la Lotta di Liberazione, il sacrificio di tanta nostra gente, ci dicono cose importanti anche sull'oggi.
Prima di tutto che c'è bisogno, anzi urgenza, di politica , di politica vera fatta di grandi partiti. Una politica capace di sguardo lungo, di progettare futuro. Per ricostruire.
Abbiamo il compito di una ricostruzione morale e materiale. E per ricostruire non serve l'antipolitica e nemmeno la paura, ma la speranza, la consapevolezza della propria forza. E l'Italia ha questa forza.
E poi ci vuole coraggio. Che la politica, e i partiti che la devono praticare sappiano rigenerarsi . Per vincere la sfiducia sia dato un taglio a quell'idea velenosa e semplicistica che basti fiutare il vento, orientare un po' le vele, cavalcare qualche onda e....il gioco è fatto. Facciamo vincere un'altra idea: di una politica vera e alta, in grado di anticipare e dare senso ai processi sociali La politica è il servizio più alto, più nobile: torni ad essere appassionata dimensione dell'agire umano collettivo! Serve uno sforzo, una volontà forte di autoriforma. E uno sforzo vero e serio di riqualificazione culturale . Fiducia e prestigio di riconquistano così: con la serietà e la responsabilità, con lo studio e la dedizione e l'impegno più generoso possibile. All'antipolitica, alla crisi dei partiti non si risponde con pedagogici appelli alla necessità della politica, ma con una pratica fatta di gesti veri, con comportamenti e con il lavoro. E poi con la prospettiva , con la proposta di futuro. La nostra città , anch'essa attraversata dai fenomeni della degenerazione e dei personalismi esasperati e della frammentazione, ha però solide radici. Può contare su una scuola forte che viene da generazioni di dirigenti figli della Resistenza. Per questo che Spezia sa dare la giusta risposta ai suoi problemi , sa progettare il suo domani , può avere fiducia in un futuro diverso e migliore. Un futuro dove il 25 aprile ci sarà sempre ad indicare una strada e un orizzonte".