Il capitano aquilotto Marco Sansovini:
ESSERE CAPITANO - Essere capitano e' una questione di responsabilità, sia con i giovani all'interno dello spogliatoio, che all'esterno. Il mio capitano? Bonuccelli, a Viareggio; un modello sia come attaccante che come punto di riferimento positivo. Idoli? Tutti i giocatori della Roma, ma Rudy Voller credo sia stato il top.
ESSERE CALCIATORI - Prima di essere giocatori siamo uomini, con gli stessi problemi di ogni persona. Saperli gestire e' una questione di maturità.
ERBA O SINTETICO - A livello di sollecitazioni, il sintetico mette maggiormente alla prova il fisico, stanca il doppio. Preferisco il calcio sull'erba.
MONDIALE - Il Brasile in casa avrà una marcia in più; l'Italia farà un buon Mondiale, ma al momento e' un passo indietro rispetto a Brasile e Spagna.
EMOZIONE - Emozione grandissima vincere il campionato di B con il Pescara, qui a Genova, ricevere gli applausi dal pubblico del 'Marassi'; non eravamo favoriti, ma siamo riusciti a convincere tutti, tifosi, avversari e addetti ai lavori.
GENITORI - I genitori devono assecondare le passioni dei figli, educandoli ad essere prima brave persone, senza eccessi. Lo sport aiuta a crescere meglio, ma nelle giuste misure. Mio padre mi seguiva, ma senza mai mettermi alcuna pressione. È il mio modello, lo ringrazio per tutto; i miei genitori sono stati importantissimi.
GIOVANI - Troppa fretta con i bambini, non gli si da il tempo di sbagliare. La tattica quando i ragazzi sono formati, a 14-15 anni.
PALLONE D'ORO - Credo sarà l'anno di Cristiano Ronaldo.