Contro il Modena, proprio il numero 17 bianco, è da molti stato considerato il migliore in campo: "Sono felice e ringrazio tutti per i complimenti, ma quello che più conta è la prova della squadra; Giulio ci ha regalato due gol e con la corsa e la grinta di tutti i miei compagni siamo riusciti a vincere contro una squadra molto difficile come il Modena. Abbiamo corso tanto, loro erano una buona squadra e per bloccare le loro fonti di gioco avremmo dovuto fare un pressing alto, sin dagli attaccanti; Ebagua e Carrozza non si sono risparmiati e anche noi a centrocampo, con Sammarco e Appelt abbiamo dato tutto; poi in fase di possesso palla siamo stati bravi a dimostrare le nostre qualità. Dobbiamo ancora migliorare tanto, lo sappiamo, ma siamo sulla strada giusta. Personalmente ho cercato di dare tutto, grinta, corsa, essere generoso per la squadra. A differenza della Serie A, dove hai 1-2 secondi per controllare la palla e decidere cosa fare, in B corrono e pressano tutti, l'intensità è maggiore. In Serie B è sempre una guerra, e non c'è una gara semplice.
E' vero, l'esordio con questa maglia è stato amaro, un vero peccato l'espulsione contro il Carpi; mancava poco alla fine, stavamo perdendo e cercavo solo di recuperare il pallone il prima possibile, fare bene, era il mio esordio; ho colpito l'avversario con l'anca non con una manata, ma non era mia intenzione, volevo solo il pallone; rimaner fuori tre giornate è stata dura, ma finalmente ora posso tornare a dare il mio contributo alla squadra. Ho iniziato a giocare da metodista, da regista, ma qui in Italia sono stato impiegato da mezz'ala e per me, sia a destra che a sinistra, non ci sono problemi. Sono arrivato nel campionato italiano perché è una grande vetrina, molto seguita e il mio sogno è andare al Mondiale in Brasile. Mancano ancora 10 mesi, so che è molto difficile, ma è mia intenzione fare il massimo con lo Spezia e poi chissà.
Lavoriamo sul sintetico ed io sono convinto che presto saremo in grado di fare la differenza, di farne un vero vantaggio per noi. Gli avversari devono venire a giocare al Picco sapendo che sarà dura.
Dopo un mese e mezzo, mi sto abituando a città e al gioco della squadra, sono molto felice. La città è tranquilla e mi piace e poi il pubblico, caldo, passionale, attaccato alla maglia, non si può chiedere di meglio. La gente ti dimostra il suo affetto e ti fa sentire importante, spero di ricambiare in campo.
I cileni in Italia stanno facendo bene; ci conosciamo tutti, con Pinilla, Isla, Carmona o con Vidal; con Arturo ci ho giocato, lui sta dimostrando di essere un campione, un giocatore completo che unisce grinta e tenacia; è un modello di sicuro per me".