L'atto viene formalizzato in carta bollata da 1,2 lire, ed Emilio Toracca emette a proprio nome una cambiale per lire 15000 per i lavori, "che io solo firmai e che fu scontata dalla Cassa di Risparmio, con la girata del signor Bellero", raccontò il legale anni dopo. Il 19 settembre del 1919 è la stessa famiglia Toracca ad organizzare la cerimonia di inaugurazione, con il figlio Dario, avvocato anch'egli, che diviene segretario. Invitano la squadra della corazzata argentina Puyrredon che è alla fonda nel nostro Golfo e che fu battuta per 2-0 con reti di Brioschi e Calzolari. Da quel momento i Toracca, lo spezia e il Picco diventano una unione che permette al calcio di crescere. Poi l'ammodernamento. La creazione di un nuovo stadio spezzino rientrò nelle inaugurazioni del decennale del periodo fascista. Le autorità cittadine, l'ammiraglio Monaco di Longano, il prefetto onorevole Russo, l'onorevole Bibolini e il vicerio diocesano Mosignor Accorsi raggiunsero sul limitare del monumentale ingresso il Podestà Bertagna e l'ingegner Eugenio Picco, fratello dell'eroe Alberto alle esatte ore 15:00 del 28 ottobre del 1932. Lo stadio venne inaugurato ex novo e nell'occasione fu disputata una partita amichevole tra la Juventus e lo Spezia. Fu opera, per allora, veramente di grande imponenza e costo. Alcune delle strutture sono simili nella progettazione al Dall'Ara di Bologna, o ex stadio del Littorio. Occorsero pe finirlo e per completare tutti gli arredi e le strutture 5000 giornate di lavoro ed una spesa colossale di oltre 700000 lire.