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Verso la riqualificazione di uno dei sentieri iconici delle Cinque Terre In evidenza

Presentato il progetto per la messa in sicurezza del Sentiero Verde Azzurro, la prosecuzione ad ovest della Via dell'Amore.

È stato presentato oggi presso la sede del Parco Nazionale della Cinque Terre, a Manarola, lo studio per la definizione del progetto esecutivo di riqualificazione e mitigazione del rischio idrogeologico del sentiero SVA Verde Azzurro (REL 592), nel tratto di collegamento tra i borghi di Manarola e Corniglia.  

"Intervenire per la messa in sicurezza del versante interessato dal sentiero SVA, tra Manarola e Corniglia è urgente e non più procrastinabile – ha dichiarato la Presidente del Parco Donatella Bianchi - Lo evidenzia chiaramente lo studio effettuato per la predisposizione del progetto esecutivo finalizzato alla riapertura del tratto di sentiero costiero di 1,6 km che collega i due borghi. La riqualificazione dell'intero sentiero Verde Azzurro, punta di diamante dell'offerta escursionistica del territorio e percorso costiero tra i più apprezzati al mondo, in un'area caratterizzata da elementi di fragilità con versanti acclivi e particolarmente franosi ed esposti ai fenomeni erosivi del mare, si configura come un'opera di particolare complessità sia sul piano idrogeologico che naturalistico e paesaggistico".

"Potrebbe essere questa l'ultima occasione per intervenire, il tempo e gli eventi meteorologici estremi non giocano a nostro favore, rendendo sempre più difficoltoso e oneroso l'intervento – prosegue Bianchi - Dal 2019, questo intervento figura tra le azioni strategiche prioritarie dell'Ente, un'attività progettuale che abbiamo avviato con IRE S.p.A. Infrastrutture Recupero Energia Agenzia Regionale Ligure (con un investimento di oltre 300mila euro) e proseguito, dopo l'emergenza pandemica, con l'affidamento, in continuità, della progettazione esecutiva. Si tratta di un intervento integrato, di consolidamento, ripristino ambientale, messa in sicurezza, protezione e contrasto all'erosione costiera, di un'area di 50 ettari, 5 volte l'area di cantiere della Via dell'Amore, che richiederà ingenti risorse e la condivisione di tutti i partner istituzionali".

Conclude la Presidente: "Valuteremo a breve con Consiglio Direttivo e Comunità del Parco la congruità dell'intervento anche alla luce dei nuovi elementi tecnici emersi nello studio per avviare tempestivamente gli interventi più urgenti e definire il cronoprogramma per la riqualificazione complessiva e la riapertura del sentiero. L'SVA potrà diventare inoltre un osservatorio permanete per lo studio della capacità di resilienza dei territori costieri terrazzati e dell'efficacia e del mantenimento delle tecniche di recupero oltre che di prevenzione e contrasto ai cambiamenti climatici grazie al rispristino dei servizi ecosistemici" .

 


La scheda del progetto

Il sentiero prende le mosse in prossimità del cimitero di Manarola e termina in corrispondenza della stazione di ferroviaria di Corniglia, sviluppandosi poco a monte della linea di costa, ad una quota media di circa 20-30 metri sul livello del mare. Nel suo percorso attraversa un ambiente particolarmente suggestivo e selvaggio, un tempo adibito alla coltivazione della vite e quindi caratterizzato dal tipico paesaggio terrazzato, oggi in stato di abbandono. La qualità scenica dei luoghi ha come contraltare un'estrema fragilità. Versanti acclivi e particolarmente friabili, tagliati verticalmente da ripidi impluvi e solchi vallivi determinano un contesto dinamico, esposto diffusamente a dissesti di natura gravitativa, quali crolli in roccia, franamenti e colate di detriti. La peculiarità stessa del tracciato, se da un alto ne determina la valenza paesaggistica, la facilità di accesso e la percorrenza, poiché pressoché pianeggiante, dall'altro lo espone all'azione del moto ondoso ed ai fenomeni erosivi che avvengono al piede del versante e che, arretrando progressivamente verso monte, ne minacciano la stabilità. 

Complessivamente il progetto prevede la posa in opera di barriere paramassi, reti metalliche in aderenza al versante, chiodature ed ancoraggi e la realizzazione di nuove scogliere in massi naturali a protezione dell'azione erosiva del moto ondoso su uno sviluppo della linea di costa di circa 500 metri. In un'ottica di attenzione agli aspetti paesaggistici e alla storicità dei luoghi, la proposta progettuale prevede che in alcuni settori la stabilità del percorso venga assicurata attraverso il ripristino dei terrazzamenti da destinare alle colture tradizionali.  

Tra le opere di ripristino e riqualificazione ambientale è prevista la ricostruzione di circa 1500 mq di muri a secco e la ricomposizione di habitat sottratti dai dissesti su una superficie complessiva di circa 13.000 mq. 

La logistica estremamente complessa e disagevole delle aree di intervento ha inoltre comportato la previsione di un massiccio utilizzo di mezzi di trasporto quali elicotteri per le opere sul versante e pontoni per le opere a mare. 

 
Il complesso degli interventi si articola su più ambiti integrati che vanno dalla protezione del sentiero dai fenomeni di crollo/colata nei tratti maggiormente esposti, al consolidamento dei principali dissesti di versante che minacciano la stabilità della sede pedonale, non trascurando la protezione del piede del versante e dei manufatti antropici di sostegno nei settori più direttamente esposti all'azione del moto ondoso, attuata anche attraverso la realizzazione di barriere frangiflutti in massi naturali posati lungo la linea di costa. 

 
L'individuazione degli interventi è stata preceduta da un'accurata attività di studio, riferita sia ai fenomeni di caduta massi che a quelli di natura idraulica e meteo-marina (quest'ultimo svolto in collaborazione con il DICCA - Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale dell'Università di Genova) finalizzati a caratterizzare le priorità di intervento e quindi a stimare gli eventi di progetto nei confronti dei quali dimensionare le opere. 

Il progetto è stato realizzato dal raggruppamento temporaneo di professionisti – coordinato dalla soc. Flow-Ing srl di La Spezia - a suo tempo aggiudicatario della gara di progettazione indetta da IRE.  

 

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