"Da molto tempo attendiamo che Asl5 convochi un incontro specifico per fornirci risposte sulla qualità e sulla tenuta occupazionale di Rsa e Servizi socio assistenziali in regime di appalto fondamentali per le persone fragili, disabili e le loro famiglie, prestazioni oggi in forte discussione da mancate scelte di Asl5 ed Alisa”, cosi Mirko Talamone e Antonio Carro di Fisascat Cisl ed Ast Cisl La Spezia.
"Emblematico - proseguono - il caso dell’Adi (assitenza domiciliare integrata alla persona) sul quale Asl5 non ha ancora confermato, nonostante i nostri ripetuti solleciti, come verranno garantite le erogazioni da parte dei soggetti privati interessati, ovvero se in regime di accreditamento o convenzione, attività che attualmente vede con Coop Elleuno impiegate circa 15 unita tra infermieri, oss e fisioterapisti, futuro sul quale non sono più sufficienti le garanzie verbali fornite in questi mesi da parte di Asl, sia sotto l’aspetto occupazionale, che quello organizzativo socio - assistenziale vista la grande richiesta di sostegno ai disabili e fragili a domicilio che il territorio richiede".
"Come pure urge - aggiungono Talamone e Carro - una risposta la vicenda hospice di Sarzana, residenzialità assistita per pazienti molto particolari, con ottimo livello di impatto umano ed assistenziale nella attuale gestione, e che Asl vorrebbe anche correttamente internalizzare con una propria gestione, ma che oggi si scontra con le carenze di risorse pubbliche di personale oss ed infermieristico, e che pone pure il problema della forza lavoro della Coop Elleuno stessa sul quale come Cisl chediamo garanzie occupazionali certe per evitare esuberi non facilmente ricollocabili come la vicenda Coopservice ci ha insegnato".
"La questione Rsa Mazzini dopo le precedenti vicissitudini ,frutto anche di gravi errori del passato, aveva dato vita ad un tavolo permanente gestito dall’assessorato ai servizi sociali con una fattiva collaborazione tra Asl, Comune e Coopselios che ha consentito anche attraverso accordi sindacali la difesa della occupazione (cassa integrazione e licenziamenti concordati), di mantenere le unità socio-assistenziali che attualmente risultano impiegate per la maggior parte presso la Rsa Felicia o altri servizi della cooperativa stessa.
Sul vecchio complesso di v.le alpi – prosegue la Cisl - resta però il pesante interrogativo del dopo gara ponte che scadrà a maggio 2023, con la prospettiva di una nuova gara, tra le altre cose ancora da bandire, che rischia un nulla di fatto in termini di interesse per una struttura inadeguta che ad oggi non ha ancora sciolto il nodo della proprietà (condivisa da Asl5 e Comune della Spezia), della sua agibilità, e con una ristrutturazione da completare, sulla quale la Regione stessa attraverso le parole dell’assessore Cavo aveva garantito la continuita e ripresa assistenziale già a settembre 2022, citando come unico vero problema la manutenzione e la riattivazione dell impianto di climatizzazione, ma che ci regala oggi come unica prospettiva la concreta possibilità di perdita di ulteriori 72 posti letto tra Rsa e post acuti, cosi come invece promesso nel capitolato di gara".