“Potete ingannare tutti per qualche tempo, o alcuni per tutto il tempo, ma non potete prendere per i fondelli tutti per tutto il tempo.”
La nota affermazione di ABRAHAM LINCOLN, Presidente degli Stati Uniti d’America dell’‘800, sembra calarsi perfettamente in quanto stà accadendo nel nostro Dicastero.
Praticamente come Segreterie Territoriali, già da tempo, stiamo cercando di attenzionare i Vertici della Marina Militare rispetto alle criticità delle mense.
L’ultima nota inviata alla stampa, inerente all’argomento, risale al 21/07/2022.
Da luglio non c’è stato alcun miglioramento del servizio, anzi, nel contempo, si è verificato un evento davvero spiacevole con il ritrovamento di un ratto morto nel lavandino.
Oltrechè il persistere di condizioni critiche dei pasti stessi da ricondurre a 4 fattori principali:
- mancanza di risorse per la manutenzione straordinaria ed ordinaria delle apparecchiature della cucina;
- mancanza di risorse per la manutenzione straordinaria ed ordinaria dei locali cucina e refettorio;
- personale non sufficiente;
- quota pro-capite, messa a disposizione dal Ministero della Difesa, non più in linea con prezzi, anche delle materie prime, in ascesa.
Di fatto, in riferimento a questo ultimo punto, 2.34 euro pro-capite per un pasto, escludono la possibilità di integrare e variare il menù.
Ad esempio il pesce non c’è’ quasi mai e l’unica carne distribuita è quella di maiale.
In Arsenale su 3 mense, solo una, quella più piccola, è disponibile e con personale addetto al freddo perché senza impianto di riscaldamento; al Comando Interregionale Marittimo Nord, oltre al problema microclima, su due linee di distribuzione, solo una è parzialmente operativa; al CSSN, per problematiche strutturali, c’è il veicolato e solo una linea di distribuzione, incidendo doppiamente sulla qualità dei prodotti e del servizio.
Condizioni che generano una serie di disservizi e malcontenti che ricadono, erroneamente, sulle responsabilità delle commissioni amministratrici delle mense e sui colleghi che vi lavorano.
La beffa è che in un tale contesto, MARISTAT, attraverso un messaggio del 04.07.2022, pubblica le linee guida per una corretta alimentazione e tabelle degli apporti calorici per l’impiego del personale della Marina Militare.
Un contenuto di tutto rispetto che, oltre all’indicazione delle percentuali riferite al fabbisogno giornaliero, al punto 2. - l’organizzazione del servizio di vettovagliamento M.M., scrive:
“la composizione dei pasti principali (pranzo/cena), dovrà normalmente prevedere le seguenti possibilità di scelta:
- 1° piatto: almeno tre scelte di cui una dietetica;
- 2° piatto: almeno due scelte ed in aggiunta un piatto freddo;
- contorno di stagione: almeno due scelte;
- pane;
- frutta di stagione: almeno due scelte;
- bevande varie: acqua, etc.
Nella redazione dei menù si dovrà tenere conto delle eventuali preferenze espresse dalla maggioranza dei commensali, anche per il tramite degli organismi di rappresentanza/organi di verifica, o rilevati dai consumi giornalieri.”
A valle di tutto ciò, non si comprendono le dinamiche con le quali l’Amministrazione Difesa accetta una fornitura palesemente non in linea con l’Accordo Quadro per il servizio di vettovagliamento, considerando che, in base a quanto stabilito dal contratto, i prezzi per singolo pasto non possono essere variati e al contempo deve essere garantito, in ogni caso, l’apporto nutrizionale/calorico e la qualità organolettica delle pietanze servite; in altre parole non è ammesso ridurre il livello di qualità concordato, nemmeno se dovessero cambiare le condizioni di mercato. È facilmente constatabile che i prezzi alla fonte sono fortemente aumentati e la qualità del servizio mensa è crollata, a pieno discapito dei lavoratori.
Le Segreterie Territoriali
FP CGIL Emanuele BERNARDINI
CISL FP Carlo PIETRELLI
UIL PA Andrea CANALI
FLP DIFESA Christian PALLADINO