"Il deterioramento della qualità del lavoro è, ormai, un fatto incontestabile, che trova evidenza sia nella percentuale di contratti a tempo determinato, spesso di pochi giorni, sia nel preoccupante peggioramento della prevenzione e vigilanza sulla sicurezza. La CISL da mesi denuncia un fenomeno che rischia di diventare presto ingestibile e che, purtroppo, trova in Liguria una delle situazioni peggiori su base nazionale". A dirlo è Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria.
Nei primi 10 mesi del 2022 sono stati 21.622 gli incidenti sul lavoro denunciati in Liguria, con una crescita significativa rispetto allo stesso periodo dello scorso anno quando erano stati 12.795. Le denunce in più sono state 8.647.
L’aumento ha riguardato soprattutto i settori dell’industria e dei servizi: fra gennaio e ottobre 2021 erano state 13.335, mentre nello stesso periodo del 2022 sono salite a 21.434. Solo la Campania, con un incremento dell’84,3%, ha fatto registrare un trend peggiore della Liguria (+59,2%), seguita dal Lazio (+55,9%).
"Siamo di fronte a una situazione a dir poco allarmante, che testimonia ancora una volta la poca attenzione che nel Paese si attribuisce alla salute e alla sicurezza sui posti di lavoro - commenta Luca Maestripieri -. Quasi 9mila denunce in più nei primi dieci dell’anno sono una cifra vergognosa, che non ammette né alibi né giustificazioni. La correlazione tra un precariato sempre più spinto e l’aumento degli infortuni è evidente, ma abbiamo anche la sensazione che i tagli dei costi aziendali, in molti casi, abbiano contribuito a ridurre l’interesse per la sicurezza".
"È evidente che le scappatoie per aggirare le normative, favorendo irregolarità e illegalità, sono ancora troppe - conclude il segretario generale Cisl Liguria -. L’aumento delle denunce di infortuni testimonia, in uno scenario così complesso, l’urgenza di rendere strutturali i controlli di prossimità, rafforzare ispezioni e controlli e aumentare gli investimenti su formazione e prevenzione".