È stato rinnovato il CCNL per gli addetti imbarcati su natanti esercenti la pesca marittima, contratto che riguarda oltre 27mila lavoratori impiegati su circa 12mila imbarcazioni. Lo rendono noto Federpesca e Coldiretti che, insieme a Fai-Cisl, Uila Pesca e Flai-Cgil, hanno rinnovato il contratto collettivo di lavoro proprio alla vigilia della ripresa, in molte marinerie, delle attività di pesca a seguito del fermo obbligatorio.
Il rinnovo ha riguardato alcuni istituti di carattere normativo ed indennità economiche e "la dinamica salariale concordata – spiegano Federpesca e Coldiretti – prevede una prima tranche di aumento del 3% dal 1° ottobre 2022 e una seconda del 3,5% dal 1° ottobre 2023".
"In un momento come questo, fatto di grande incertezza a livello internazionale, con continui e ormai insostenibili aumenti dei costi di produzione, specialmente per quel che riguarda il gasolio, e un'inflazione che si avvicina alle due cifre e che pesa in maniera importante sulle famiglie e sui lavoratori, il rinnovo del CCNL Pesca – commentano Gianluca Boeri e Bruno Rivarossa, Presidente di Coldiretti Liguria e Delegato Confederale – rappresenta un importante segnale di responsabilità di imprese e lavoratori del settore ittico nazionale di fronte a quella che, di fatto, si delinea sempre più come emergenza mondiale".
"La collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro – conclude Daniela Borriello, Responsabile di Coldiretti Impresa Pesca Liguria – ha portato anche questa volta buoni risultati per tutto il settore. La comunione di intenti c'è, ed è e sarà proficua nel supportare una situazione difficile come quella attuale".