Quanto denunciato dalla RSU di Leonardo mette in evidenza, se ce ne fosse ancora bisogno, il processo che la realtà bancaria italiana sta vivendo ormai da anni, processo che vede nel taglio dei costi del personale una delle leve principali.
Solo nel corso del 2021 nella nostra provincia sono state chiuse ben 8 filiali con una perdita di 22 posti di lavoro; rispetto al 2016 il deficit sale a 150 unità, considerando anche il settore della riscossione.
In Crédit Agricole Italia, parte chiamata in causa dal comunicato, dall’incorporazione di Carispezia, avvenuta nel luglio 2019, il numero di dipendenti in provincia è sceso di 65 unità, di cui ben 17 nel corso del 2021.
Tale situazione è in corso ormai da più di un decennio e non si arresterà certo in futuro visto quanto contenuto nei piani industriali presentati dai maggiori gruppi bancari: chiusura di filiali sul territorio (che porterà molte piazze minori a non avere più uno sportello bancario, al massimo uno sportello postale per un paio di giorni alla settimana), un processo di digitalizzazione del settore per quanto riguarda i servizi (che in una provincia “anziana” come la nostra pone non pochi problemi alla clientela), piani di razionalizzazioni ed accorpamenti con fuoriuscite volontarie che coinvolgeranno un’aliquota significativa dei dipendenti del settore, soprattutto nelle filiali.
I nostri concittadini conoscono purtroppo bene il fenomeno, ci sono stati casi di persone che si sono recate al loro sportello bancario e solo entrandovi si sono accorti che.... avevano cambiato banca, quindi dovevano al più presto sostituire le carte, i contratti internet banking e comunicare il nuovo IBAN per ricevere pagamenti o stipendi, oppure si sono visti trasferire i loro rapporti altrove perché la loro filiale era stata chiusa ed accorpata affrontando i medesimi disagi.
Tutto questo in conseguenza di un nuovo modello di banca che fa consulenza fuori sede o a distanza e che offre i suoi servizi tramite filiali on-line oppure sistemi digitali (app o internet banking) al fine di garantire pingui dividendi ai propri azionisti, il cliente deve adattarsi al cambiamento.
Come Fisac Cgil della Spezia esprimiamo forte preoccupazione sulle ricadute occupazionali nel settore e riteniamo che le conseguenze di una visione imprenditoriale concentrata sul massimizzare i dividendi non debba più ricadere sulle spalle di lavoratori e clienti che, non trovando comunque una offerta che risponda alle loro aspettative, sono costretti a sottostare alle condizioni che vengono loro offerte.
Armando Cozzani Segretario Provinciale e Arianna Maggiani RSA C.A. Italia FISAC/CGIL La Spezia