Durante il periodo estivo i lavoratori edili sono sottoposti a temperature altissime sui luoghi di lavoro. La normativa prevede che sopra i 35 gradi bisogna ridurre o addirittura sospendere il lavoro, chiedendo la cassa integrazione ordinaria. C'è quindi una responsabilità diretta dei datori di lavoro (Legge 81, 2008, testo unico sulla sicurezza art 7). Inoltre, bisogna attuare tutti i dispositivi di prevenzione e difesa: creme solari, caschi, acqua a disposizione e luoghi al fresco in cui riposare durante gli intervalli dall'attività lavorativa, orari flessibili per lavorare nelle ore più fresche.
"Ogni anno durante la stagione estiva riceviamo decine di segnalazioni per eccessiva calura sui luoghi di lavoro- dice Gianni Carassale, Segretario Fillea Cgil- ci sono cantieri completamente esposti al sole, pensiamo solo alle asfaltature stradali, dove il caldo diventa insopportabile e le condizioni di lavoro proibitive. E nell'edilizia ci sono molti lavoratori in là con gli anni e quindi soggetti a rischio. Ci appelliamo alla sensibilità dei datori di lavoro ed auspichiamo controlli serrati da parte degli enti competenti. La difesa dalla eccessiva calura rientra a pieno titolo nelle azioni da mettere in campo per la sicurezza sul lavoro che deve essere una priorità per tutti."