Il 27 gennaio scorso il Ministro della Salute Roberto Speranza, di concerto con il Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, e il Ministro dell'Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, ha firmato il decreto che indice il 12 marzo di ogni anno la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio-sanitari.
Per questa occasione ASL5 ha realizzato un poster (in allegato) per ricordare l'evento. Verrà diffuso in tutta la città e soprattutto affisso in tutte le strutture sanitarie: reparti degli ospedali, laboratori, ambulatori, consultori, sale d'attesa. L'obiettivo è quello di sensibilizzare l'utenza e stimolare la riflessione sul problema.
In questi ultimi anni, infatti, la pandemia da Covid-19 ha stravolto l'approccio dei cittadini alle strutture sanitarie e, per qualche tempo, è sembrato che le aggressioni agli operatori sanitari fossero diminuite. Nell'ultimo anno, con l'avvio delle vaccinazioni anti Covid e con un processo graduale di riapertura, il fenomeno si è ripresentato in tutta la sua gravità e attualmente è decisamente in crescita in Italia e sul territorio spezzino.
La Legge 14 agosto 2020, n. 113 (Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell'esercizio delle loro funzioni) ha previsto alcune importanti modifiche al codice penale: oggi aggredire un operatore sanitario è un reato procedibile d'ufficio. È, inoltre, prevista la reclusione da 4 a 10 anni per le lesioni gravi cagionate agli esercenti professioni sanitarie e sociosanitarie e la reclusione da 8 a 16 anni per le lesioni gravissime.
Ogni anno in ASL5 vengono assistiti 86.000 pazienti in Pronto Soccorso, 25.000 in regime di ricovero e sono erogate oltre 2.000.000 di prestazioni ambulatoriali. A fronte di questo intenso e complesso lavoro di cura, si assiste purtroppo a numerose aggressioni.
Come previsto dalla Procedura Aziendale per la prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, le aggressioni segnalate al Risk Management negli ultimi 5 anni sono state 272, 77% verbali e 22% fisiche, raramente (<5%) hanno generato querele o denunce di infortunio per lesioni personali. Il dato è sicuramente sottostimato.
Gli operatori sanitari risentono psicologicamente delle frequenti aggressioni, per fortuna soprattutto verbali, ma cariche di rabbia e di minacce da parte di pazienti, ma anche parenti e caregiver. Se si può tollerare un danno sul lavoro causato da un paziente che sta male, magari sotto effetto di farmaci o in stato di agitazione psico-fisica non intenzionale, ciò assolutamente non può essere accettato da parte dei parenti, che devono rispettare il personale al lavoro, professionisti che non sono responsabili personalmente di un eventuale disservizio di sistema.
"L'istituzione di questa giornata da parte del Governo è stata una decisione importante che mira ad educare e prevenire la violenza verso gli operatori sanitari e sociosanitari – commenta Paolo Cavagnaro, direttore generale di ASL5. - Sono episodi che purtroppo si verificano e portarli all'attenzione della cittadinanza è fondamentale perché si comprenda che l'essere violenti e aggressivi sia a parole sia concretamente nei gesti oggettivamente non porta a nessun risultato. Il personale sanitario che lavora ai nostri servizi è sempre a disposizione degli utenti e ha il compito di decidere, per esempio, qual è la priorità di intervento di fronte a due malati che si presentano nello stesso momento. È evidente che non si può sempre rispondere a tutte le richieste contemporaneamente, ci sono dei tempi di attesa fisiologici al Pronto soccorso o in altre realtà dell'Asl che a volte generano tensione.
Spetta al personale sanitario decidere quale la miglior cura o l'intervento diagnostico idoneo. Invece si osserva troppa ingerenza nel lavoro dei professionisti. Ecco, il fine di questa giornata è quello di riflettere, tutti insieme, sui ruoli che ciascuno di noi occupa nella società, sull'importanza di rispettare la professionalità altrui senza arroganza e mantenendo la calma, sull'inutilità della violenza e dell'aggressività come mezzo per ottenere tutto e subito".