Domenica 6 marzo dalle 9 alle 12.30 si è tenuta in diretta tv dall'ospedale di Sarzana sul canale 86 del digitale terrestre e in streaming sulle pagine Facebook di Medical Excellence e SOS Linfedema la Giornata Mondiale del Linfedema.
A coordinare i lavori per ASL5 il dott. Costantino Eretta, interventi di: Andrea Costa, sottosegretario alla salute; Marialucia Lorefice presidente commissione affari sociali alla Camera; Angelo Aliquò, direttore generale ASP Ragusa; Sara Foscolo, membro commissione affari sociali alla Camera dei Deputati; Gianmarco Medusei, presidente del Consiglio regionale Liguria; Erika Stefani, Ministro per la disabilità.
Il linfedema, da non confondersi con il gonfiore che si osserva dopo un intervento chirurgico, destinato a scomparire gradualmente, è una patologia che si manifesta per accumulo di linfa nei tessuti.
Può interessare un braccio (dopo chirurgia e/o radioterapia per tumore della mammella) o una gamba (ad esempio dopo chirurgia e/o radioterapia ai linfonodi inguinali per tumori ginecologici - utero, cervice, ovaio o vulva - o a causa di un melanoma) e talvolta anche altre parti del corpo se i linfonodi (regionali) sono stati asportati chirurgicamente o sottoposti a radioterapia, oppure sono ostruiti dal tumore. Il linfedema può manifestarsi in maniera primitiva ossia comparire spontaneamente senza essere riconducibile ad altra patologia o intervento chirurgico.
La cute dell'arto interessato è in genere di colorito e temperatura normali, ma se è presente un'infezione, è calda, arrossata e dolente al tatto. Con il tempo e in mancanza di un trattamento adeguato, può diventare dura fino addirittura ad assomigliare alla pelle di un elefante, per questo viene definito nelle forme più gravi come elefantiasi.
Il linfedema si sviluppa nell'arco di settimane, mesi o anni dopo il trattamento antitumorale. In genere non dà dolore, ma in molti casi possono comparire sensazione di pesantezza, indolenzimento, tensione, fastidio. Se il gonfiore è notevole vi è difficoltà nei movimenti, nella deambulazione e nello svolgimento delle attività della vita quotidiana (vestirsi, guidare, scrivere, ecc.) pertanto può divenire un vero e proprio handicap. Compare solo nel 20-30% dei pazienti sottoposti a intervento di asportazione dei linfonodi o a radioterapia, ed in genere in forma modesta. Tuttavia, il rischio aumenta se il trattamento consiste in una combinazione di chirurgia e radioterapia sulla stessa area, come avviene, ad esempio, per molti casi di tumore della mammella.
Il gonfiore può essere spesso notevolmente attenuato, soprattutto se la diagnosi è tempestiva, e può essere tenuto sotto controllo attraverso terapie specifiche e con l'adozione di alcune semplici norme comportamentali ma non guarisce mai completamente perché le cause sono irreversibili.
Imparare a gestirlo e a riconoscerlo è, quindi, una parte importante del trattamento.
"Dal 2012, prima con sede a La Spezia ed attualmente presso l'ospedale San Bartolomeo, coordino in ASL5 il centro di Chirurgia dei Linfatici che dal 2017 è diventato centro accreditato dalla Regione Liguria per la diagnosi delle malattie rare per i linfedemi – spiega il dott. Eretta. – L'attività del Centro è unica nel suo genere perché coniuga strategia riabilitativa e chirurgica con le più avanzate tecniche e novità, inoltre, collaboriamo con l'università di Palermo e Ferrara sulla terapia monoclonale.
Giornate di informazione come quella di ieri sono molto importanti perché danno la possibilità di divulgare la conoscenza della malattia ad una platea molto più ampia. È la prima volta che organizziamo una diretta dal nostro centro di Sarzana, una scelta precisa per sensibilizzare la collettività, permettere il confronto con i pochissimi altri centri presenti sul territorio nazionale e poter coinvolgere ospiti illustri, come il sottosegretario alla salute Andrea Costa, l'onorevole Sara Foscolo, il presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei, il ministro con delega alla disabilità Erika Stefani. Un'occasione importante anche per promuovere l'impegno dell'associazione "S.O.S linfedema", del quale sono anche responsabile dell'area scientifica del nord Italia, al fine di ottenere il riconoscimento del diritto di cura per questi pazienti.
Proprio l'associazione "S.O.S linfedema" e i tecnici che hanno partecipato al convegno hanno richiesto di rendermi delegato per il linfedema al Ministero della Sanità ogni volta che si dovesse discutere l'argomento. Una novità assoluta in questo ambito accolta favorevolmente anche dal sottosegretario Costa.
Ringrazio i pazienti che ci seguono e ci sostengono, il personale infermieristico rappresentato da Caterina Peraino ed Elisabetta di Casale, Gianna Leonardi che per importanti motivi familiari non è potuta essere presente, la direzione di ASL 5 e il dottor Stefano Berti, primario di Chirurgia Generale, che in questi anni non mi ha mai fatto mancare il suo sostegno" ha concluso Eretta.
