Come la pensiamo, come Ordine delle profesioni infermieristiche della Spezia, nei confronti di chi aggredisce è noto.
Così come è noto che, fermo restando un ''imbarbarimento'' dei rapporti sociali, un posto fisso di polizia nelle strutture ospedaliere principali favorirebbe un aspetto di dissuasione o- quanto meno- di intervento immediato.
Ma purtroppo, esattamente come è accaduto con la Sanità, anche nei confronti degli indispensabili servizi resi dalle Forze dell'Ordine si è stabilito, nel tempo, il contenimento dei costi, con risultati visibili a chiunque.
Crediamo che sia anche l'ora, da parte delle aziende sanitarie e dei datori di lavoro, di costituirsi in giudizio nei confronti di chi si comporta in questi termini; considerando che da questi personaggi e da queste azioni violente essi subiscono un impatto negativo sulla loro organizzazione, compresi costi vivi e documentabili con facilità, legati alla necessità di sostituire gli infortunati che, in alcuni casi, sono stati lontani dal servizio settimane intere (come avvenne per una oss in servizio al pronto soccorso sarzanese, che alcuni anni fa ricavò fratture da colpi ricevuti da un aggressore).
In ogni caso, noi come OPI spezzino offriamo alla collega coinvolta la tutela legale e valuteremo con il nostro avvocato se esiste la possibilità di costituirci parte civile.
E naturalmente massima solidarietà per lo spavento, la paura, l'oltraggio ingiusto ricevuto dalla infermiera durante il suo turno di servizio notturno.
per OPI La Spezia
Ordine delle professioni infermieristiche
Francesco Falli