Legambiente: “La transizione ecologica deve necessariamente passare dalla tutela della biodiversità per garantire un futuro agli ecosistemi e una svolta allo sviluppo sostenibile. Entro il 2030 dobbiamo triplicare la percentuale di aree terrestri protette e sestuplicare quelle marine per fermare il rapido declino della biodiversità. Bisogna agire subito anche con l’istituzione del Parco Nazionale del Magra”
Si chiude la tappa ligure e inizia la seconda tappa in Toscana del tour di Goletta Verde 2021, la storica campagna estiva di Legambiente in difesa dei mari e delle coste, con un sit-in di mobilitazione alla foce del fiume per l'istituzione del Parco Nazionale del Magra, tema molto caro all'associazione e che rientra tra le opere prioritarie da finanziare proposte al Governo con il PNRR scritto da Legambiente e consegnato nelle mani del Presidente del Consiglio Draghi nello scorso febbraio.
Il declino della biodiversità è uno dei problemi globali ambientali da affrontare subito per tutelare gli ecosistemi. La strategia europea per la tutela della biodiversità che ci chiede, al 2030, di arrivare almeno al 30% di territori e mari protetti.
Ora il nostro Paese è solo all’11% di territorio dedicato alle aree terrestri protette e 5% marine. Bisogna quindi, triplicare la percentuale di aree terrestri protette e sestuplicare il territorio marino protetto per garantire la tutela di un capitale naturale di inestimabile valore. Proprio per questo Legambiente chiede l’istituzione del Parco Nazionale interregionale del Magra.
Il fiume Magra, a cavallo tra Toscana e Liguria, è un sistema ecologico unico, che va difeso e gestito nella sua globalità, e non può sottostare a strumenti di tutela e valorizzazione parziali e frammentati tra le due regioni. Non solo, con l'istituzione del Parco Nazionale del Magra si darebbe un'accelerazione allo sviluppo locale e interregionale con una proposta turistica sostenibile e all’altezza della bellezza e unicità del territorio. Infatti, l'istituzione del parco nazionale darebbe l'opportunità di avere una gestione integrata di tutta l'area, garantendo la tutela dell’ambiente e la preservazione degli equilibri idrogeologici di una vasto e importante territorio a cavallo tra Toscana e Liguria.
“E’ indubbio che la transizione ecologica deve passare dalla protezione della biodiversità e dal rilancio delle aree protette, anche in chiave di sviluppo economico sostenibile. Così com’è evidente ormai che la salute umana è fortemente connessa con la vitalità e la resilienza dei sistemi naturali - dichiarano Santo Grammatico e Fausto Ferruzza, rispettivamente Presidente di Legambiente Liguria e di Legambiente Toscana.
Il bacino del Magra ha una sua identità ecologica, storica e socioeconomica da valorizzare e potenziare subito - Per questo ancora una volta chiediamo l'istituzione di un nuovo Parco Nazionale a cavallo tra i territori della Toscana e della Liguria) sottolineando due istanze fondamentali: dobbiamo innalzare la percentuale di territorio protetto in vista dell'ambizioso target della UE di arrivare al 30% di aree protette entro il 2030 e permettere che la transizione ecologica si attui anche e soprattutto costruendo infrastrutture verdi e nuovi approcci alla conservazione della natura.”