Trovo la risposta dell’associazione degli industriali in merito al progetto nazionale “Mosaico verde” quantomeno fuori tema.
Infatti non capiamo come si possa mediare un progetto nazionale coordinato dal Ministero delle politiche agricole e forestali su temi di importanza globale quali l’abbattimento della co2 e della lotta all’effetto serra.
Questi temi ci paiono non negoziabili e quindi la nostra proposta di adesione si basava sulla sensibilità delle aziende che operano nel parco e ne utilizzano le risorse ad aderire ad un progetto di rilevanza e responsabilità sociale ed ambientale di questa portata.
Tutto ciò a prescindere da ogni altro approfondimento diverso dai temi della vegetazione e del paesaggio, che deve trovare sedi e modi opportuni nel rispetto dei ruoli e delle priorità delle parti, ponendo al centro il mantenimento ed il miglioramento dello stato di conservazione degli ecosistemi.
Peraltro in numerosi incontri degli ultimi anni si è manifestata l’attenzione del parco per il mantenimento delle importanti attività produttive avendo però risposte dai nostri interlocutori quantomeno provocatorie, come quella della modifica artificiosa degli ultimi 3 km del tratto focivo: testualmente dal documento presentato ”in grado di condurre ad un abbassamento del fondo, almeno in una porzione di alveo e dalle caratteristiche permanenti”.
Se queste sono le basi del confronto, la trasformazione permanente dell’ambiente naturale, è chiaro che un parco non può trovare terreno comune di discussione.
Parafrasando: non chiederti cosa il Parco può fare per te ma cosa tu puoi fare per il parco
Il commissario
Pietro Tedeschi