Confindustria La Spezia in riferimento alle dichiarazioni del Commissario del Parco di Montemarcello Magra Vara Pietro Tedeschi, rilasciate alla stampa locale, non avendo assolutamente intenzione di polemizzare o di “arrivare allo scontro” con l’Ente, ritiene doveroso per completezza d’informazione puntualizzare quanto accaduto relativamente all’avvio del progetto “Mosaico Verde”.
Confindustria La Spezia è fermamente interessata ad attivare forme di reali collaborazioni pubblico-privato anche sui temi della responsabilità sociale ed ambientale sia con l’Ente Parco Magra sia con altre Istituzioni od organismi pubblici.
Proprio nel senso stesso del termine, però, la collaborazione deve esplicitarsi sulla base di una visione comune ed un percorso condiviso fra i soggetti coinvolti e non invece limitarsi alla mera richiesta di finanziare la realizzazione di un progetto pensato ed ideato da una solo delle parti interessate.
Per quanto concerne il fiume Magra, la partnership pubblico-privato non si può declinare con il mero finanziamento di un progetto di piantumazione senza peraltro il coinvolgimento di Regione Liguria.
Il Commissario Tedeschi, con il quale l’interlocuzione negli scorsi anni è stata costante, conosce perfettamente la posizione di Confindustria La Spezia che è sempre stata ed è, tutt’ora, ispirata alla massima collaborazione.
Come riconosciuto dallo stesso Commissario Tedeschi, nel corso dei decenni, nel mondo produttivo si è consolidata la sensibilità e l’attenzione al tema ambientale formandosi nel contempo una nuova classe imprenditoriale che non si limita a dichiarazioni di principio ma ragiona e sviluppa progetti di economia circolare.
Confindustria La Spezia, quindi, ribadisce la propria disponibilità ad avviare forme di partnership pubblico-privato, che coinvolgano anche Regione Liguria, con l’obiettivo di attivare un concreto percorso che conduca da un lato alla reale valorizzazione della parte di fiume con spiccata vocazione ambientale e, dall’altro lato, ad un miglioramento di quelle limitate porzioni dell’asta fluviale che nei decenni hanno visto consolidarsi una destinazione economico-produttiva.