“Al momento la dotazione di posti letto nei Covid hotel della Liguria è adeguata alle esigenze del territorio: c’è un turn over efficace e abbiamo sempre disponibilità di posti in ognuna delle strutture che abbiamo attivato. Abbiamo preso contatti con Federalberghi che ci ha offerto la possibilità di potenziare le strutture in caso di necessità, che al momento non viene rilevata visto che dai nostri reparti ospedalieri sono più i pazienti dimessi che i ricoverati giornalieri e che il nostro indice di contagio Rt continua a scendere lentamente e si è stabilizzato a 0.68 nell’ultimo report dell’Istituto Superiore di Sanità. Riteniamo quindi che ad oggi la dotazione di 257 posti letto complessivi nelle strutture extra ospedaliere per le persone covid positive sia sufficiente e adeguata”. Così il presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità Giovanni Toti è intervenuto in Consiglio regionale.
Toti ha ricordato che la Liguria è stata “tra le prime regioni ad attivare i Covid hotel, nel centro storico di Genova e alla Spezia. Altre strutture similari sono state in parte attivate anche a Savona e, oltre ai Covid hotel come intesi dalla struttura commissariale del governo, abbiamo attivato altre strutture a bassa intensità di cura che adempiono anche a quell’utilizzo. In sostanza, abbiamo due tipi di strutture: i Covid hotel per persone positive al virus, autosufficienti e asintomatici o paucisintomatici che al proprio domicilio non abbiano sufficienti garanzie di isolamento e strutture a bassa intensità di cura che, oltre alla funzione del Covid hotel per la quarantena dei positivi garantiscono anche la presenza di una direzione sanitaria e di un presidio infermieristico per consentire, su input degli ospedali e dei medici di medicina generale sulla base degli accordi siglati a livello nazionale e regionale nelle ultime settimane, dimissioni protette dai reparti ospedalieri e funzionano come una ‘camera di compensazione’ prima del rientro al domicilio oppure per l’assistenza di pazienti che erano seguiti a casa dal proprio medico di medicina generale. Per altro, il Covid hotel del centro storico di Genova ha anche uno spazio dedicato ai minori con particolari fragilità”, ha concluso.
In merito all’attività delle Squadre territoriali (Gsat-gruppi strutturati di assistenza territoriale) in Liguria, il governatore e assessore alla Sanità Toti ha spiegato che “dopo le difficoltà registrate in tutta Italia all’inizio della loro attività, oggi le squadre attive in Liguria sono complessivamente 39, con 178 medici coinvolti e operativi, ben oltre il numero previsto dal ministero: sono 24 nella Asl3 (dove secondo i parametri nazionali ne sono previste 14); sono 5 in Asl2 (previste 5); sono 4 in Asl4 (previste 3); sono 5 in Asl5 (previste 4). Solo nell’imperiese è pienamente operativa una sola squadra mentre per le altre 3 si sta reclutando e formando il personale sanitario necessario”.
Ad oggi, sono stati effettuati quasi 80mila tamponi, con circa 100mila attività complessivamente realizzate, tra visite domiciliari, triage telefonici, tamponi eseguiti al domicilio, presso le Rsa e anche presso i punti drive through sul territorio. Nell’imperiese, la squadra Gsat pienamente operativa ha effettuato oltre 9mila tamponi (9166) e ha svolto quasi 11mila attività (10.756).
Il presidente e assessore alla Sanità ha rilevato che “soprattutto nella Città Metropolitana per il tema del tracciamento e dell’effettuazione dei tamponi molecolari e antigenici sono fondamentali anche altri due strumenti: il primo è il supporto dei medici di medicina generale con la presa in carico dei loro pazienti in base agli accordi sottoscritti alcune settimane fa, il secondo sono i diversi punti tampone sia ‘drive through’ che ‘walk trough’, quindi con accesso sia in auto o in moto sia a piedi, la cui attività si è rivelata strategica per l’attività di tracciamento in comunità, quartieri o spaccati sociali dove sarebbe stato difficile penetrare in altro modo. Oggi, dalle prime analisi dei nostri tecnici, riteniamo che questa tecnica del tamponamento a tappeto con i test rapidi antigenici sia stata quella che più ci ha aiutato nel tracciamento dei positivi. È evidente che il sistema dei Gsat rimane saldamente in piedi in quanto indispensabile per i cittadini positivi e sintomatici al domicilio che non possono certamente uscire per recarsi ad un drive o walk through. Speriamo che nelle prossime settimane le squadre territoriali siano sempre di più affiancate anche dall’intervento dei medici di medicina generale”, ha concluso Toti.
Nel suo intervento in aula, rispondendo alle diverse interrogazioni, il presidente ha fatto il punto anche sulle assunzioni effettuate dall’inizio dell’emergenza Covid ad oggi: si tratta complessivamente di 1535 unità di personale sanitario, di cui 478 medici e 466 infermieri oltre a 591 tra operatori sociosanitari, tecnici di laboratorio, tecnici radiologi e altre professioni sanitarie.