"Com’è ormai consuetudine all’inizio dell’anno scolastico, desidero rivolgermi agli studenti e alle loro famiglie, agli insegnanti e a tutto il personale del mondo della scuola. Forse come mai, prima d’ora, tutti abbiamo atteso quest’inizio.
La situazione che abbiamo vissuto e che tuttora continuiamo a vivere ci ha posto di fonte ad una realtà veramente inaspettata. Timori, sfide nuove, problematiche diverse hanno preso forma e segnano il nostro vivere quotidiano. Tutto ciò interpella e chiede risposte concrete. Tra queste l’inizio di un nuovo anno scolastico è certamente una delle più necessarie, impegnative, e desiderate.
Tanto è già stato scritto nei numerosi e autorevoli messaggi che, da varie parti, sono stati rivolti al mondo della scuola. Pertanto desidero semplicemente riproporre qui alcune parole che, a mio avviso, meritano una attenta riflessione in quanto vanno ad incidere profondamente sulla nostra vita. Esse sono: desiderio, compresenza, corresponsabilità.
Desiderio
Abbiamo imparato a desiderare in un modo nuovo l’inizio di un anno scolastico. Non che prima non ne fossimo capaci, ma in molti casi la risposta poteva sembrare scontata. Qui non è stato così.
Ci siamo resi conto del limite dell’uomo, e non in modo teorico. Abbiamo toccato con mano quanto le nostre sicurezze, anche le più salde, possano venire improvvisamente meno. Nel contempo abbiamo anche preso coscienza che ci sono realtà alle quali non possiamo rinunciare. Quanto sembrava fatica, come lo studio, è diventato invece oggetto di desiderio.
Abbiamo compreso sempre meglio quanto la scuola sia una ricchezza e una necessità per la vita dell’uomo e della società, e come tale debba essere custodita, amata e curata. La formazione culturale e sociale della persona umana è la premessa per ogni serena convivenza, per far maturare il dovuto rispetto verso tutti, per poter affrontare con la debita competenza le sempre nuove situazioni che ogni giorno si incontrano.
Compresenza
Anche se la tecnologia ci è venuta incontro, abbiamo toccato con mano quanto sia importante lo stare insieme per condividere cammini comuni. Qui si parla infatti di formazione e non di semplice informazione.
È nel respiro di una comunità educante che può maturare quel sapere che si esprime in sapienza, ovvero quel conoscere e vivere con un gusto nuovo ciò che la nostra mente ha potuto apprendere come nozione. L’abitare una stessa aula, il condividere gioie, timori, speranze, un cammino comune, si è manifestato essenziale. È la ricchezza delle nostre relazioni, la certezza di non essere né soli né isolati.
Corresponsabilità
Ma tutto ciò ha bisogno di una responsabilità condivisa. Le esperienze fatte in questo periodo ci hanno portato a comprendere ancora di più che nessuno è un’isola. Questo è vero per le normali relazioni tra le persone, ma anche per ogni cammino di formazione che non voglia fermarsi semplicemente ad apprendere e usare delle nozioni ricevute.
Il farsi carico gli uni degli altri viene dunque ad esser parte integrante della maturazione della personalità. Siamo realmente tutti connessi tra noi e con il creato in cui viviamo. Ogni nostro gesto, ogni parola, ha sempre una qualche ricaduta. Anche nelle attenzioni più immediate, come nell’osservanza delle norme igienico-sanitarie che il momento richiede, la corresponsabilità diventa fondamentale. Non si tratta solo di osservare una norma, ma di viverla insieme gli uni per gli altri, di cogliere, nel cammino fatto insieme, il valore di ogni persona. Questo proprio a partire da coloro che quotidianamente troviamo al nostro fianco.
Penso, dunque, che soffermarsi su tutto ciò sia significativo e possa aiutare ad intraprendere il nuovo percorso con rinnovata consapevolezza. A tutti, pertanto, l’augurio di un buon anno scolastico nel rinnovato impegno di riscoprire insieme la bellezza di un cammino, l’importanza dello studio e l’impegno di una reale e attenta condivisione per poter affrontare insieme le sfide che il futuro ci riserva".
Il vescovo Luigi Ernesto Palletti