La rete sentieristica del Parco è al centro di una vera e propria rivoluzione in termini di manutenzione e valorizzazione. Da oggi per gli amanti del trekking nell'area protetta non sarà difficile incontrare sul proprio cammino gli operatori della difesa e della manutenzione del territorio e delle risorse ambientali, riconoscibili nei loro gilet verdi e muniti di tutte le attrezzature necessarie per prendersi cura dei percorsi escursionistici delle Cinque Terre.
Sono 120 i chilometri di sentieri verticali, di mezza costa e di crinale, di cui dovranno occuparsi ogni giorno gli 8 operatori (suddivisi in 3 squadre una per comune), impegnati nella pulizia e sistemazione dei tracciati, nella ricostruzione dei muri, nella manutenzione della cartellonistica e della segnaletica. Insomma in tutto quello che occorre per rendere i sentieri delle Cinque Terre ancora più sicuri, godibili e pronti ad accogliere gli appassionati di attività all'aria aperta che ogni anno arrivano da tutto il mondo per ammirare la bellezza della nostra natura.
Vista la complessità del lavoro che presuppone uno specifico know-how, per svolgere al meglio il servizio di manutenzione della rete sentieristica, il Parco si è avvalso del prezioso supporto di ALFA, l'Agenzia regionale per il lavoro la formazione e l'accreditamento della Regione Liguria che ha attivato una specifica procedura per certificare le competenze di questo green job e poterlo cosi inserirenel Repertorio Regionale delle Figure Professionali. Alla stesura del profilo ha partecipato anche la CIA, Confederazione Agricoltori Italiani Liguria di Levante mentre la parte formativa è stata affidata a ISFORCOOP, ente accreditato per la Regione Liguria al Sistema IVC (sistema di validazione e certificazione delle competenze).
La difesa e la manutenzione della rete sentieristica non solo è strategica per la protezione del paesaggio e dell'assetto idrogeologico delle Cinque Terre ma è anche un'occasione concreta per creare nuove opportunità di sviluppo nel settore dell'ambiente.
«I sentieri rappresentano un mezzo di accesso privilegiato ai valori e al mosaico di ambienti custoditi nell'area protetta: per questo è indispensabile che siano oggetto di una cura costante e quotidiana. - Dichiara la presidente Donatella Bianchi - Meritano di essere custoditi con la stessa dedizione e maestria profusa da generazione di contadini grazie ai quali, oggi, possiamo vantare una rete viaria tra le più pregevoli del paese, fatta di migliaia di scale in pietra e mulattiere lastricate, chilometri di muri a secco, sofisticati sistemi di regimazione delle acque, che sono diventati la casa di tante specie animali e vegetali e dove l'opera dell'uomo ha saputo creare uno straordinario "paesaggio del vino", oggi, patrimonio dell'umanità. Si tratta di piccoli e gradi monumenti di cultura rurale perfettamente integrati con la biodiversità circostante - conclude la presidente - che solo attraverso un potenziamento della manutenzione, portato avanti da figure professionali specializzate, possono riacquistare una rinnovata centralità per attrarre un pubblico sempre più attento e consapevole alla ricerca di spazi incontaminati e desideroso di immergersi nella dimensione socio culturale di un paesaggio in simbiosi con la natura che lo caratterizza».