"Non è più il tempo di comunicati o di manifestazioni di buone intenzioni. È tempo che sulla procedura di approvazione del digestore di Saliceti tutte le forze politiche di centrodestra, che governano Comune capoluogo, Provincia e Regione, e di centrosinistra, che governano i tre comuni interessati dai Piani dei rifiuti, Vezzano, Arcola e Santo Stefano, assumano atti concreti e non manifestazioni di buona volontà.
Per questo i comitati No Biodigestore Saliceti, Sarzana, che botta!, Acqua Bene Comune, e le associazioni Cittadinanzattiva, Italia Nostra e Legambiente hanno ripreso i contatti con le forze politiche di ogni orientamento, che si erano espresse contro la realizzazione dell’impianto di Saliceti, affinché ognuna faccia la sua parte, per bloccare l’iter di approvazione del progetto e ripensare un Piano dei rifiuti che penalizza a dismisura la nostra provincia.
Comitati e associazioni stanno elaborando un pacchetto di richieste concrete. Innanzitutto la coltivazione dei ricorsi al TAR per le gravi anomalie procedurali evidenziate dall’approvazione del Piano d’area da parte di un consiglio provinciale monco per la mancata surroga di un consigliere; per le gravi omissioni nell’inchiesta pubblica di VIA, a cui aveva partecipato il Comitato Sarzana, che botta!, evidenziando violazioni nella procedura e criticità progettuali e ambientali; le violazioni nella stessa Conferenza dei servizi appena aperta.
Verrà chiesta a tutti un’assunzione chiara di responsabilità rispetto all’allarme del rischio per le falde, che corrono sotto Saliceti e alimentano i pozzi di Fornola, lanciato dal professor Giovanni Raggi, intervenuto già in sede di inchiesta pubblica di VIA, mettendo a disposizione gli studi effettuati sulla falda per conto di amministrazioni e società pubbliche negli ultimi venti anni.
Obiettivo dei movimenti che si oppongono al digestore Recos è quello di rivedere la politica dei rifiuti nella nostra provincia, per scongiurare che diventi pattumiera del capoluogo regionale, che non fa raccolta differenziata e non si dota di impianti.
La linea dei comitati e associazioni è che ciascun territorio si faccia carico per la sua parte del problema rifiuti, coniugando il principio di sussidiarietà a un sacrosanto principio di equità, affinché non si continui con la politica fino a oggi praticata dalla Regione per cui i territori più piccoli devono farsi carico della perenne emergenza del capoluogo regionale.
Tutte le forze politiche, se veramente tengono a salvaguardare il nostro territorio, possono fare la loro parte dove sono al governo. A ogni amministrazione i movimenti chiederanno atti precisi, non equivoci, tanto meno impegni fumosi buoni solo per le campagne elettorali"
Comitato Sarzana, che botta!, No Biodigestore Saliceti, Acqua Bene Comune, Legambiente, Italia Nostra, Cittadinanzattiva