Si è svolta ieri, venerdì 5 giugno, nelle sedi della Regione Liguria, la prima Conferenza di servizi istruttoria sul tema Biodigestore in Saliceti. «Mi preme sottolineare – ha dichiarato la sindaca Paola Sisti – che lo strumento della Conferenza di servizi è l'istituto volto a semplificare l’azione della pubblica amministrazione attraverso l’esame contestuale dei vari interessi pubblici coinvolti in un procedimento amministrativo. Tale istituto, introdotto dalla legge 241/90, è esclusivamente un procedimento tecnico amministrativo dove fondamentale è la presenza dei tecnici, dal momento che a loro sono richiesti pareri, integrazioni, eventuali obiezioni, quesiti e la necessità di produrre documenti necessari al rilascio dell'autorizzazione.»
La Conferenza di servizi non è quindi un luogo della politica ma quello esclusivo delle competenze tecniche. «Nel caso specifico del Biodigestore la politica prima avrebbe dovuto ascoltare le istanze dei territori e non portare avanti un progetto che per tanti motivi, alcuni di carattere sociale, altri di carattere tecnico, ambientale, geologico, idrogeologico e idraulico, non è compatibile con il nostro territorio. Il Comune di Santo Stefano ha ribadito in ogni sede ufficiale la sua opposizione rispetto a questo progetto anche con la presentazione di ricorsi che riguardano il sito scelto e la sua estraneità rispetto alla programmazione provinciale e regionale. I ricorsi andranno avanti nei modi e nelle forme consigliate dall'Avvocato Piera Sommovigo e dal Giurista ambientale Marco Grondacci, saliti fra l'altro all'onore della cronaca per aver presentato e vinto al TAR Liguria un ricorso contro il Biodigestore di Isola del Cantone, che presenta caratteri molto simili al nostro ricorso.»
La sindaca rivolge un suo pensiero anche ai rappresentati della minoranza consiliare di Santo Stefano, che molto attivamente sui social pronunciano accesi pareri nei confronti dell’attuale amministrazione comunale. «Chiedo invece perché non si fanno interpreti del sentimento santostefanese e promotori di azioni concrete atte a fermare la scelta della Regione Liguria, considerato che appartengono a forze politiche che invece vogliono il Biodigestore a Saliceti. Da questi rappresentati locali attendo, e credo che insieme a me attendano tutti i cittadini del comune, una presa di posizione chiara e inequivocabile contro le loro stesse forze politiche e che si impegnino insieme all'Amministrazione a fermare la realizzazione dell'impianto. La politica del "dopo" Conferenza dei servizi – continua Sisti – avrà ancora modo di dire la sua entrando nel merito dei tanti temi sia di natura formale che sostanziale per evidenziare le storture e debolezze del processo di autorizzazione.»
Paola Sisti conclude dichiarando ancora una volta la sua netta opposizione all'installazione del Biodigestore nel territorio comunale. «Il Comune di Santo Stefano ci sarà, il Comune di Santo Stefano farà tutto quello che sarà necessario per fermare un progetto inspiegabile e proposto con arroganza e senza tener conto di tutte le problematiche che ho esposto. Invito i consiglieri di minoranza a fare quanto ha fatto il Partito Democratico e Italia Viva a livello provinciale e cioè chiedere immediatamente la sospensione della Conferenza di servizi e l'apertura di una procedura di Valutazione Ambientale Strategica per mettere a confronto i siti potenzialmente idonei e la tecnologia anaerobica proposta dal Biodigestore, con altre comparabili sotto il profilo economico, ambientale e dell'efficacia del trattamento. Se le forze di minoranza locale sono in "buona fede", se davvero vogliono evitare l'impianto, non avranno problemi a chiedere ai loro riferimenti provinciali di fare un documento in cui chiedono le stesse cose. Questa azione sarebbe molto più utile rispetto all'esercizio di attacco strumentale nei confronti di un sindaco e di un'Amministrazione che per il momento sono gli unici ad aver contrastato in modo concreto il pericolo dell'insediamento dell'impianto. Colgo l'occasione per ringraziare del lavoro e della collaborazione i Comitati che rappresentano i cittadini e le loro istanze, che contribuiscono alla difesa del territorio e che, tanto per essere adeguatamente polemici, non sono stati ammessi alla conferenza!»