Al tavolo provinciale dei giorni scorsi che ha affrontato il progetto della ricostruzione del ponte di Albiano, l’Amministrazione di Santo Stefano ha portato il tema del “passo successivo al primo”, e cioè oltre alla ricostruzione, anche un nuovo progetto viabilistico di comprensorio. Un tema fondamentale, senza il quale il lavoro del ponte rimarrebbe incompleto e la viabilità che lo accoglierebbe risulterebbe inadeguata a sostenere il traffico in arrivo.
"All’indomani della nostra legislatura, abbiamo da subito affrontato la questione complessiva della viabilità in territorio santostefanese, lavorando a stretto contatto con gli enti competenti per trovare soluzioni che non provocassero danni al nostro territorio – ha dichiarato Paola Sisti, sindaca di Santo Stefano – Ora con la caduta del ponte che ha aperto a tutti gli occhi sulla fragilità viaria, pensiamo ci sia bisogno di un disegno complessivo. Ci rivolgiamo al Ministero delle infrastrutture perché dedichi la giusta e doverosa attenzione a questo tema, affinché non solo si stanzino risorse, ma si trovino idee per un progetto che tenga conto in modo generale e definitivo di tutta la viabilità di quest'area territoriale così sacrificata".
Tra le priorità di un disegno viabilistico di comprensorio, il collegamento del nuovo ponte di Albiano all’autostrada e al ponte Ceparana- Santo Stefano. "Unendo il ponte alla viabilità realizzata da Svar attraverso un affiancamento all’A12, ci si collegherebbe direttamente alla bretella per La Spezia e all’autostrada – dichiara Alessandro Capetta, Assessore alla Viabilità del Comune di Santo Stefano Magra – Questo tracciato sarebbe in grado peraltro di alleggerire via Togliatti di buona parte del transito di mezzi pesanti, di decongestionare il traffico del centro storico di Santo Stefano e di dare avvio al sistema delle varianti Cisa e Aurelia, arterie che riguardano l’intera Val di Magra".
La ricostruzione del ponte di Albiano, quindi, secondo l’Amministrazione santostefanese, non può che essere inteso come il tassello di un mosaico ben più ampio. "È uno scenario complesso, che richiede sicuramente risorse importanti – continua Capetta – ma in grado di dare risposte attese da tanto tempo dalle nostre comunità. Sono decenni che se ne parla e tutti noi cogliamo, nella congestione che quotidianamente misuriamo lungo le nostre strade, gli esiti nefasti di parole improduttive. È arrivato il momento di passare ai fatti".