Era ancora il 2019 quando Rete Imprese per l'Italia, in rappresentanza delle imprese balneari di Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, avanzava ai Comuni di Sarzana ed Ameglia la proposta di trovare un accordo sullo smaltimento del legname spiaggiato così da consentire la pulizia delle spiagge nei tempi utili a iniziare la stagione nel miglior modo possibile.
Nel frattempo, è intervenuta una delibera regionale, accolta positivamente dalle associazioni, a dare indicazioni precise alle amministrazioni sulla gestione di tali rifiuti e proprio sulla base di questo atto a inizio anno in un incontro con i sindaci di Sarzana e Ameglia era stato chiesto di intervenire velocemente, trovando un accordo con ACAM (o IREN?).
Sono trascorsi anche i mesi di lockdown di marzo e aprile, durante i quali i balneari hanno costantemente richiesto attenzione sul problema affinché non ci si ritrovasse al limite della possibile apertura stagionale nelle condizioni di sempre: ovvero con spiagge invase da detriti e/o cumuli degli stessi ai margini del litorale come biglietto da visita di questo tratto di costa.
Nulla è cambiato. Aldilà delle parole, dei buoni propositi, delle promesse, e nonostante una delibera regionale che chiarisce gli aspetti controversi di questa vicenda, entrambi i Comuni hanno fatto pervenire delle risposte inaccettabili, specie in un periodo già complicato come quello attuale. Entrambe le Amministrazioni hanno, infatti, accolto la spesa relativa al materiale spiaggiato, ma non quella del trasporto dello stesso, che dovrà essere a carico dei singoli balneatori. Si fa riferimento a regolamenti comunali nel giustificare la spesa a carico dei titolari degli stabilimenti balneari di 8/9 anni fa, quando ancora il legname era considerato un rifiuto speciale.
In una stagione particolare come questa appare del tutto surreale non avere la volontà di trovare una soluzione che si prospetti senza costi per le imprese la cui possibilità di operare è già fortemente compromessa dai vincoli imposti dal distanziamento anti-contagio e dalle regole dettate dalle linee guida dell'Inail. Inoltre, la gestione del conferimento dei rifiuti diventa complicatissima e ingestibile perché prevede contratti di trasporto diretti tra Acam e le singole imprese.
Le associazioni di categoria e le imprese balneari non intendono accettare questa soluzione, frutto di mesi di rimpallo e di mancate risposte. La modalità di gestione del problema purtroppo è rimasta invariata e neppure questo difficile periodo è riuscito a cambiarla.
Rete Imprese per l'Italia ha già richiesto un incontro urgente ai Sindaci e ad ACAM per risolvere la questione. Entro la fine di questa settimana è, inoltre, attesa una specifica ordinanza regionale che autorizzerà, tra le altre cose, i gestori degli stabilimenti a iniziare l'installazione parziale delle strutture. Come sarà possibile farlo in spiagge ancora invase dai detriti? Non farsi trovare pronti con spiagge pulite comporterà danni enormi non solo al comparto turistico ma all'intero territorio.