Un uomo solo al comando è un'operazione di cui un territorio messo alla prova dal cornovairus non aveva affatto bisogno. In un momento in cui la sanità si fa grande grazie alle competenze dei sanitari e al lavoro di squadra, la politica vuole incomprensibilmente ingessare tutto. In una fase in cui tutto il Paese si affida a una task force di esperti, la Liguria ancora una volta stupisce tutti dando pieno e esclusivo mandato al Commissario straordinario di Alisa per gestire la fase due a livello sanitario. Sono passate solo poche settimane dalla nomina dei saggi ai quali Toti avrebbe voluto affidarsi, tavoli di lavoro nei quali manca, peraltro, totalmente la voce del lavoro.
Quella dell'uomo solo al comando è una scelta che ci lascia perplessi: servono le menti migliori che lavorino all’unisono per gestire una fase due che è e sarà delicatissima. La Liguria dà carta bianca e pieni poteri al commissario di Alisa che in queste settimane non ha certo brillato per efficienza e organizzazione, infatti siamo ancora in piena emergenza nelle RSA. Quello che sta accadendo nel savonese, ad esempio, è inqualificabile: ogni giorno si scoprono focolai di Covid-19, mentre si registrano ancora carenze nella distribuzione dei DPI per gli addetti al servizio. Urge una seria politica organizzativa sulla gestione dei tamponi e dei test sierologici perché siamo ancora tra le regioni con il numero più basso di tamponi effettuati alla popolazione.
Solo questo dovrebbe far riflettere la Giunta Regionale, decidere per un uomo solo al comando, magari, funzionava anni fa: oggi pensiamo sia necessario una politica che sia il più possibile vicina ai cittadini e che abbia coscienza di quello che accade nei territori.
Errare è umano, perseverare è diabolico, caro Presidente Toti.